Sarà stato per quel pantaloncino nero, tanto acclamato dai tifosi viola, e finalmente visto indossare dai giocatori gigliati nel corso della sfida contro l’Inter, o per quella fascia al braccio, semplice, gialla,classica, come si usava un tempo, ma Gonzalo Rodriguez, capitano proprio nell’ultimo turno di campionato pre-pausa delle nazionali, opposto insieme ai suoi compagni ai nerazzurri guidati da Walter Mazzarri, è apparso a tutti come il nuovo “caudillo”, ovvero leader carismatico come si ama dire in Spagna con tale parola, della Fiorentina a caccia nuovamente di un posto nella futura Champions League. Dopo essersi illusi per due anni che a prendere quel ruolo potesse essere il roccioso difensore Facundo Roncaglia, tempra d’acciaio e tackle grintosi, ma anche troppa irruenza, ed un rendimento discontinuo, tanto che quest’ultimo è stato ceduto la scorsa estate al Genoa, i tifosi della Viola hanno sposato la causa del proprio numero 2, che, stante l’assenza contemporanea nella sfida al Franchi di dieci giorni or sono di Pasqual e Borja Valero, ha messo sul braccio i gradi di riferimento con l’arbitro per l’intero spogliatoio gigliato.
L’ascesa dell’argentino e l’amore per Firenze Un Gonzalo Rodriguez arrivato in sordina a Firenze nell’estate 2012 e, mano a mano che è passato il tempo, divenuto non solo inamovibile nel ruolo di difensore centrale, sia con il pacchetto arretrato disposto a tre o quattro, ma pure l’atleta a cui i compagni fanno riferimento nelle situazioni più complicate: ad esempio sulle palle inattive, specialità della casa del 30enne nativo di Buenos Aires o nel far partire la manovra, grazie ai suoi lanci da regista arretrato che lo hanno spesso incoronato fra i migliori assist man della rosa guidata da Vincenzo Montella. Rodriguez si è così tanto innamorato di Firenze, così come è avvenuto in senso opposto, che ha firmato pochi mesi il proprio rinnovo contrattuale fino al prossimo giugno 2017, e nelle ultime ore sta facendo godere la città ai genitori, arrivati apposta dall’Argentina, improvvisandosi cicerone fra Ponte Vecchio e Piazzale Michelangelo. Parenti del ragazzo cresciuto nella squadra di cui Papa Francesco è tifoso, il San Lorenzo, che saranno in tribuna domenica prossima per Fiorentina–Lazio, per vedere il figlio molto probabilmente ancora una volta con la fascia al braccio destro, guida assoluta, a caccia di conferme, perché contro l’Inter è stata vinta solo la prima di una lunga serie di battaglie, ma i “caudilli” veri vogliono vincere la guerra, e quest’anno ci tengono a conquistare un posto, con i compagni viola, fra le migliori tre, e sfidare magari Lionel Messi, di cui campeggia un’immagine sul profilo Twitter dello stesso Gonzalo Rodriguez in cui proprio quest’ultimo lo contrasta. Un passato recente che vuole essere replicato dal vincitore della coppa Intertoto nel 2004 con il Villareal, al più presto.