Una regione virtuosa ma con alcune criticità irrisolte che ogni anno si ripetono. E' il giudizio di Goletta Verde di Legambiente sul mare della Toscana dove i biologi dell'imbarcazione ambientalista hanno effettuato 18 campionamenti, evidenziando 6 siti “fuorilegge”, quattro dei quali fortemente inquinati dal punto di vista batteriologico. Come lo scorso anno, ha ricordato oggi a Firenze, tra gli altri, il portavoce di Goletta Verde Katiuscia Eroe, le zone più critiche sotto il profilo dell'inquinamento microbiologico sono risultate le foci del canale Magliano e del torrente Carione nel territorio di Massa Carrara. A queste si aggiungono altre due zone dell'Isola d'Elba, in corrispondenza dello sbocco in mare del fosso della Concia e del fosso di San Giovanni nel territorio di Portoferraio.
Per colpa dei depuratori A risultare inquinate secondo i monitoraggi di Legambiente, anche le spiagge di Mola a Capoliveri e di Marina di Salivoli a Piombino. «Le criticità sono sempre le stesse – ha sottolineato Eroe – e sono legate a problemi di depurazione delle acque, perchè gli impianti sono poco adeguati e non reggono soprattutto l'aumento della popolazione al momento del turismo estivo. La Toscana è una regione virtuosa ma nel 2013 è inaccettabile che vi siano ancora questo tipo di criticità che potrebbero essere risolto con piccoli investimenti sugli impianti di depurazione».
Qualità delle acque nell’agenda politica Secondo Goletta Verde «questo vuol dire che le amministrazioni comunali non prendono provvedimenti mentre la sfida della qualità delle acque deve diventare una priorità nell'agenda politica regionale e territoriale che non deve coinvolgere solo i comuni costieri ma anche quelli dell'entroterra».