Si inaugura la mattina di sabato 25 ottobre, ad Arezzo Fiere e Congressi, Gold/Italy, evento dedicato all’oro, al gioiello e al bijoux di alta gamma, esclusivamente italiano. Per questi tre giorni si confida nella presenza di almeno 240 top buyers giunti ad Arezzo da Emirati Arabi, Stati Uniti, Hong Kong, Cina, Corea e Russia, per scoprire le ultime collezioni delle 220 aziende italiane che rappresenteranno i principali distretti orafi del paese.
Bi-jewel & Cash and Carry Per questa seconda edizione di Gold/Italy tornano anche Bi-jewel, l’area dedicata esclusivamente al mondo del bijoux di lusso e Cash and Carry, il corner ideato per chi compra e vende sul pronto. «Il gioiello made in Italy – afferma Andrea Boldi presidente di Arezzo Fiere – è da sempre il risultato di un’eccellente abilità manifatturiera. Arezzo è la patria dell’oro e del gioiello, e la nostra eccellenza è riconosciuta a livello mondiale».
Glam Lab Moda e gioielleria sono un binomio vincente anche a Gold/Italy, che dedica loro una speciale passerella dove far sfilare il lusso dell’oro insieme alle suggestioni scintillanti delle collezioni moda. Nell’allestimento della Fiera e in quest’ultimo progetto si riconosce lo zampino del direttore artistico di Oro Arezzo Beppe Angiolini, già presidente della camera italiana dei buyer della moda e presidente del comitato tecnico della Fiera Antiquaria. A lui si deve anche l’evento speciale in programma per la serata inaugurale, una cena sotto le Logge del Vasari per riunire tutti i buyers nella splendida cornice di Piazza Grande.
Banca Etruria a Gold/Italy «Siamo da sempre la ‘Banca dell’Oro’ – ha dichiarato il direttore di Banca Etruria Luca Scassellati – e questa collaborazione coerente con l’indotto orafo del territorio, unita alla nostra vocazione, ci ha visto recentemente sottoscrivere un importante protocollo con la Regione Toscana (leggi). Questo protocollo è volto alla concessione di finanziamenti nella forma del prestito d’uso e mutui in oro. Il nostro istituto ha avuto un ruolo centrale in questo progetto e sicuramente farà la propria parte per contribuire ulteriormente al rilancio del comparto e alla ripresa occupazionale». Banca Etruria, insieme alla consulta degli orafi della provincia di Arezzo, calcolano che, grazie a questa operazione, l’immissione di nuova finanza (sotto forma di prestiti d’uso e mutui in oro) nel distretto orafo aretino dovrebbe raggiungere circa 2 tonnellate di oro (pari a circa 60 milioni di euro), e che l’incremento occupazionale dovrebbe raggiungere tra le 150 e le 200 unità.
Trend positivo dell’export orafo aretino, ma con costanti difficoltà L’export orafo aretino ha generato, nel primo semestre 2014, un indotto che sfiora il miliardo di euro. Al 30 di giugno 2014 il tessuto produttivo della provincia – forte delle circa 1.200 imprese che impegnano oltre 7mila addetti – ha fatto un totale di esportazioni per oltre 990 milioni di euro, con un incremento dell’1,8% rispetto allo stesso periodo del 2013. Risultati incoraggianti, raggiunti grazie all’appeal che l’oro di Arezzo riscuote negli Emirati Arabi Uniti, dove confluisce più della metà del prodotto aretino. Questi dati forniti da Banca Etruria sono positivi, ma non sembrano confortare gli imprenditori, che quotidianamente devono fare fronte alle difficoltà di altri mercati esteri, spesso bloccati da guerre e conflitti interni, in una costante altalena tra corse frenetiche alla produzione e brusche frenate che immobilizzano per periodi a volte troppo lunghi buona parte dell’indotto. Queste d’altronde sono le nuove leggi del mercato orafo aretino, tenuto in pugno dai potenti buyer d’Oriente.