FIRENZE – Porte di nuovo aperte alla Casa museo Consortoni, a Volterra (Pisa). A garantire questa opportunità quattro ospiti della Rems che, coadiuvati dal personale dell’Asl Toscana nord ovest.
l’iniziativa è il frutto di un’intesa tra la parrocchia, proprietaria del museo, “che prevede che i pazienti della Rems e, successivamente, anche quelli delle altre strutture della salute mentale adulti dell’Alta Val di Cecina, si occupino della gestione del museo”. Le mansioni affidate ai pazienti, spiega una nota della Asl, “riguardano la pulizia e della manutenzione degli spazi interni ed esterni, la valorizzazione delle opere, con la creazione di brochure e targhe esplicative e apertura del museo”.
“Questo tipo di attività in contesti con forti legami culturali e sociali con il territorio – ha affermato Roberto Ceppatelli, educatore professionale che ha curato il progetto insieme agli operatori sanitari – sono molto efficaci nel far acquisire ai pazienti con disagio psichico nuove abilità sociorelazionali”.
Perché, aggiunge l’azienda sanitaria, “la creazione di legami affettivi mediate dall’arte assume valenza riabilitativa e può rappresentare uno schermo su cui proiettare vissuti ed esperienze di vita, sperimentando situazioni di socializzazione, conoscenza e inclusione ma anche sostenere e sviluppare l’autostima e la gratificazione personale”.