LIVORNO – Un viaggio della speranza, per fuggire dalla guerra in Ucraina e, via Livorno, arrivare nella ‘terra promessa’, un’isola in mezzo a mare, in Italia, che si chiama Sardegna e di cui in molti di loro, probabilmente, ignorano l’esistenza.

Sono arrivate a Olbia le due carovane della solidarietà che hanno portato in Sardegna circa 160 profughi ucraini, tra cui 60 bambini per la maggior parte orfani, in fuga dalla guerra. Volontari ed esuli sono arrivati al porto di Olbia poco dopo le 8 di questa mattina a bordo della nave Grimaldi salpata ieri notte da Livorno.

Una carovana, organizzata dall’Unione interparlamentare per l’amicizia tra Italia e Ucraina, guidata dal deputato e coordinatore sardo di Forza Italia, Ugo Cappellacci, e dal console onorario dell’Ucraina nell’Isola, Anthony Grande, dopo avere portato aiuti alle popolazioni sotto assedio, al confine fra Polonia e Ucraina ha preso a bordo una sessantina di bambini, fra cui tanti orfani dai 6 ai 12 anni, e venti donne che li accompagnano lontano dai bombardamenti.

L’altra è stata organizzata dai volontari della rete Anas della Sardegna e guidata da Claudio Cugusi ha fatto arrivare in Ucraina un carico di medicinali e al rientro, con un viaggio fatto di mille difficoltà, insieme con l’associazione Sos di Elmas ha portato in Italia circa 80 profughi: la maggior parte dopo avere fatto tappa a Lubiana sono andati in Puglia, gli altri, una ventina sono sbarcati nell’isola.

Durante il viaggio per raggiungere Livorno la loro carovana è stata fermata da un guasto a uno dei mezzi su cui viaggiavano e il gruppo ha rischiato di non arrivare in tempo al porto per l’imbarco. Tutto è andato bene e ora volontari e profughi sono in Sardegna. “Dobbiamo ringraziare la compagnia Grimaldi che ci ha offerto viaggio in cabina e cena”, ha detto Claudio Cugusi. “Non dimenticherò mai quello che ho visto. Vedere la disperazione negli occhi delle persone è qualcosa di veramente stravolgente, Persone come noi, che dall’oggi al domani sono costrette ad abbandonare tutto e si ritrovano con tutta la loro vita in un sacco”.

Gli ucraini in fuga da Odessa e Donetsk saranno ospitati in due strutture a Cagliari, una messa a disposizione dal Comune, l’altra dall’assessorato regionale del Lavoro tramite la Caritas. Altri troveranno una sistemazione in famiglia, a Cagliari e a Ossi, dove si ricongiungeranno con i loro cari che già vivono in Sardegna.

Un front office per l’accoglienza dei profughi. Giani: uno a Firenze, l’altro sulla Costa