Un corso di formazione rivolto ai professionisti assistenti sociali, psicologi ed avvocati, in collaborazione con i rispettivi ordini professionali, e coordinato dalla Provincia di Siena, con l’obiettivo di sviluppare sensibilità e metodologie condivise attraverso il confronto e lo scambio di competenze, linguaggi e strategie professionali. Un percorso di formazione capace di entrare efficacemente a far parte del sistema di contrasto alla violenza contro le donne in stretta collaborazione e contatto con i Centri Antiviolenza che operano sul territorio provinciale senese.
E’ quanto in programma a Siena (23-30 settembre e 13-14-27-28 ottobre) con il corso “Violenza di genere: convenzione di Istanbul e L119/2013. Quali implicazioni e impatti etici, deontologici e professionali”. I presupposti che stanno alla base della costruzione dei contenuti e dell’organizzazione dell’azione formativa hanno l’obiettivo di arrivare alla creazione di una rete antiviolenza in grado di riconoscere il paradigma della differenza di genere; rifiutare qualsiasi forma di violenza, adottare un linguaggio comune, creare agganci tra forze diverse e diverse competenze professionali, utilizzare una metodologia integrata e salvaguardare l’autonomia e l’autoregolazione dei singoli soggetti della rete, garantendo il collegamento di tutti con il Centro Antiviolenza.
«Il fenomeno della violenza contro le donne- spiega il Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana Lauro Mengheri – è un problema molto vasto che pone l’esigenza di misure efficaci di contrasto finalizzate a prevenire la violenza, favorire la protezione delle vittime e impedire l’impunità dei colpevoli. Le ferite di un abuso, infatti, restano indelebili nella vita di una persona, con profonde conseguenze a lungo termine. Ma quando viene messa in atto una violenza è opinione comune che necessiti di aiuto psicologico solo la vittima mentre è importante sapere che chi necessita di aiuto è anche l’autore della violenza. Ecco quindi che diventa fondamentale tracciare le trame di una rete anti violenza su tutto il territorio regionale necessaria per una tempestiva ed efficace protezione delle vittime e per una collaborazione sempre più sinergica ed efficace fra i vari operatori coinvolti». L’Ordine degli Psicologi della Toscana, oltre a promuovere incontri pubblici di confronto come recentemente ha fatto a Firenze e Livorno, ha tra i suoi gruppi di lavoro anche uno specifico su “Psicologia & Salute di Genere”.
Alcuni dati Secondo i dati del V rapporto sulla violenza di genere in Toscana nel periodo che va dal 1° luglio 2009 al 30 giugno 2013, in Toscana ci sono state 28 vittime di femminicidio. Nello stesso periodo, 8.218 donne si sono rivolte ai 20 Centri antiviolenza che inseriscono i dati nell’applicativo regionale. Rispetto alla prima annualità di riferimento (1° luglio 2009 – 30 giugno 2010), il numero di accessi è aumentato complessivamente del 41,8%. Il “boom” di richieste di aiuto è però recente: dal 1°luglio 2012 al 30 luglio 2013 il numero di donne che si sono rivolte ai Centri è aumentato del 22,9% rispetto all’anno precedente ed è frutto di un maggior numero di donne italiane che vi si sono rivolte, mentre il numero di non autoctone rimane pressoché invariato.