Non tutto il male vien per nuocere e forse la crisi economica un effetto positivo l'ha avuto; gli sprechi sul cibo sono diminuiti, e per la prima volta il peso corporeo degli adulti italiani si è ridotto verso valori più sani. Si pratica dunque più sport e non si saltano i pasti. Sono alcuni dei dati presentati oggi a Firenze, in occasione del XV Corso Nazionale dell'Associazione di Dietetica e Nutrizione clinica (Adi), e raccolti dall'Osservatorio Nestlé-Fondazione ADI.
 
I numeriI dati sono incoraggianti riguardo allo stile di vita: è diminuita la percentuale di chi fa vita sedentaria, dal 37% al 35%, e sono aumentate le persone che svolgono attività fisica. Lo studio ha analizzato circa 10 mila persone solo nell'ultimo anno, per un totale di 35 mila interviste in 4 anni. Per la prima volta – spiegano i responsabili dell'indagine – è in crescita la percentuale dei normopeso, oggi al 54,2% rispetto al 51% del 2010 e al 53% del 2011. Ancora alta la percentuale in sovrappeso o obesità, 43,4%, ma comunque in calo rispetto al 46% del 2010 e al 44% del 2011. Calano anche i sottopeso, oggi al 2,4%. «Coloro che fanno i pasti principali e gli spuntini – dice Giuseppe Fatati, presidente Fondazione Adi – risultano in misura maggiore essere normopeso».
 
Abitudini sbagliateTuttavia, persistono abitudini scorrette: il 36% degli italiani non vive i pasti come un momento di convivialità e 3 italiani su 4 mangiano davanti alla televisione, soprattutto i giovani tra i 18 e i 34 anni (80%). «Le colazioni sprint della durata inferiore ai 15 minuti come i pranzi e le cene monoporzione sono molto frequenti. E’ dunque tutta da costruire la valenza della convivialità» conclude Fatati.

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