«Userò il 2013 per difendere gli amministratori locali, schiacciati dal centralismo dello Stato, delle Regioni e delle grandi città perché c’è sofferenza soprattutto nei piccoli comuni». E’ questo l’auspicio e l’impegno per il nuovo anno del presidente dell’Upi Antonio Saitta.
Il nuovo Governo difenda le autonomie «Spero che il prossimo governo politico, nel 2013, ci permetta di difendere quel grande patrimonio che sono gli enti locali. Che non sono fonte di sprechi, una visione emersa di recente ma più che mai sbagliata, perché chi dà i servizi ai cittadini sono proprio gli enti locali». Per questo motivo, Saitta auspica per il 2013 «un riordino che liberi risorse, perché vogliamo continuare a pagare le imprese che lavorano per noi e non essere corresponsabili del loro fallimento».
Enti locali siano una parte dello Stato, non la controparte «L'Italia sta attraversando una fase di grande centralismo – ha proseguito il presidente dell’Upi -. Il 2012 è stato un anno difficile e complesso. Il processo di riordino, purtroppo, non è andato avanti. Dico purtroppo perché avrebbe avviato un processo di semplificazione, oltre che di risparmi». Per il 2013, secondo Saitta, il grande tema da affrontare resta quello «dello Stato centrale. Siamo in una fase di federalismo al contrario – sostiene il presidente dell'Upi – nel quale gli enti locali finanziano lo Stato centrale. Un sistema paradossale, dal momento che sono gli enti locali ad erogare i principali servizi ai cittadini. Mi auguro che il 2013 – conclude al riguardo – sia l'anno in cui gli enti locali da controparte del governo diventino finalmente una parte dello Stato».