Il Governo annulla le agevolazioni postali per l’editoria e le case editrici toscane insorgono. Con il decreto del 30 marzo 2010 il Ministero per lo Sviluppo Economico ha abolito le tariffe agevolate per la spedizione di libri e riviste. E per le case editrici si stima una perdita di 200 milioni di euro all’anno. Dal 1 aprile, infatti, è a carico delle aziende il costo complessivo delle spedizioni, mentre finora dei 28 centesimi che occorrevano, 13 erano rimborsati dallo Stato.
I numeri – Secondo le stime di Unioncamere Toscana, relative al 2009, il comparto stampa-editoria in Toscana conta 1.892 aziende. Di queste, due terzi appartengono al settore stampa e riproduzione di supporti registrati. Sono 646, invece, le attività editoriali legate alla carta stampata. Il comparto regionale è molto articolato e presenta profonde differenze tra le dieci province. Firenze con 285 aziende ha contato nel 2009 il maggior numero di imprese editoriali attive. Ad essere, invece, meno impegnati in questo settore sono gli imprenditori di Grosseto, che registrano 25 attività: il numero più basso della regione. Nelle altre province Arezzo conta 37 attività editoriali, Livorno 50, Lucca 69, Massa Carrara 23, Pisa 56, Pistoia 31, Prato 24 e Siena 46. Nel complesso, il settore rispetto al 2008 ha subìto una flessione di 0,4 punti percentuali. Il dato è preoccupante se si pensa che l’intero comparto ha subìto nel 2009 una riduzione del fatturato dell’11,1%. La crisi ha colpito sia le imprese classificate come artigiane sia quelle appartenenti alle altre categorie produttive. Dai dati raccolti da Cna Toscana l’aumento delle tariffe derivante dalla sospensione per decreto delle agevolazioni postali è dell’ordine del 500%. Questo provvedimento e la sua immediata applicazione colpiranno in particolare le piccole imprese, a maggior ragione se si pensa che, nel caso della Toscana, si editano oltre 1000 testate di arte, scienze, universitarie, di approfondimento scientifico ed industriale, comunicazione religiosa, sociale e sindacale.
Parola agli editori toscani – In questo delicato scenario economico gli editori toscani hanno scelto di fare sentire la loro voce attraverso il portale Toscanalibri.it.“L’editoria è già in estrema difficoltà – dice Pierfrancesco Pacini presidente della Pacini Editore di Pisa e della Edifir Edizioni di Firenze, che spiega – non riconoscere le tariffe agevolate significa penalizzare ulteriormente il comparto editoriale. E’ fondamentale per la sopravvivenza delle case editrici che sia annullato questo provvedimento incomprensibile e insostenibile e che vengano quanto meno ripristinate le condizioni precedenti”. “Le tariffe agevolate consentivano ad alcune testate di continuare ad esistere – aggiunge Mario Papalini della Effigi Edizioni di Arcidosso (Gr) –. Questo iniquo decreto stringe un cappio attorno ad esse. Si tratta del solito provvedimento preso senza coinvolgere i diretti interessati”. Dello stesso parere Antonio Lalli della Lalli Editore di Poggibonsi (Si) e Patrizia Petrosino della casa editrice Equitare di Sovicille (Si) secondo i quali “la cosa veramente preoccupante è che questo decreto sia stato attuato senza preavviso, infliggendo l’ennesimo colpo basso alla cultura e all’informazione”. “Con questo sistema si butta altra benzina sul fuoco – sostiene Fabrizio Felici della Felici Editore di Pisa –. Molti editori che lavorano con i periodici si troveranno costretti a chiudere le testate i cui costi di spedizione supereranno quelli di produzione”. “L’auspicio – dicono dalla Maria Pacini Fazzi Editore di Lucca – è che il Governo riveda il provvedimento e si possa tornare a cifre accettabili che non distruggano il commercio dei libri, danneggiando la piccola-media editoria e ponendo in seria difficoltà i siti internet che propongono la vendita online”.
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