Non si piange addosso l’agricoltura emiliana. Colpita, duramente, dal terremoto del 20 e 29 maggio, ma con la voglia, fin da subito di rimboccarsi le maniche e continuare a lavorare, a produrre, a far ripartire un settore agroalimentare che rappresenta il made in Italy nel mondo.
 
Agronomi nel cuore del terremoto Un viaggio nel terremoto in Emilia e in provincia di Rovigo per il Conaf, Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali, con la vicepresidente Rosanna Zari, e il consigliere con delega alla protezione civile Fabio Palmeri. «Fin dal primo giorno gli agronomi delle zone colpite si sono messi a disposizione delle istituzioni locali e della Protezione civile per la valutazione dei danni alle strutture e alle aree rurali,– sottolinea Rosanna Zari -; abbiamo individuato i professionisti che operano e che hanno esperienza in questo settore (elenco disponibile su http://www.conaf.it/). Oggi abbiamo incontrato aziende agricole che hanno subìto danni ingenti a causa del sisma, soprattutto strutture rurali, cascine, magazzini agricoli, fienili crollati. Quello che è emerso è la gran voglia e forza di volontà degli agricoltori di ripartire subito, di sopperire con una grande passione per il proprio lavoro ai danni ingenti del sisma. Gli agronomi sono a fianco delle aziende agricole e a disposizione delle istituzioni».
 
Visita istituzionale Aziende frutticole, vitivinicole, cooperative di servizio, aziende con estensioni a  seminativo di foraggiere e cereali, fra Cavezzo (Mo), Crevalcore (Bo), Mirabello (Fe). La delegazione del Conaf – che ha visto la presenza come guida del dottore agronomo Alfredo Posteraro, volontario della Protezione Civile. Fra le visite istituzionali quella al comune di Crevalcore, con il sindaco Claudio Broglia, che ha ricordato la priorità di “recuperare le strutture funzionali all’economia e al tessuto sociale”. A Rovigo il Conaf con il presidente dell’Ordine provinciale Gianluca Carraro è stato ricevuto dal prefetto Romilda Tafuri che ha preso atto della disponibilità dei dottori agronomi e dottori forestali di rilevare i danni ai territori rurali, “in un’ottica di prevenzione”, a prescindere dall’evento sismico. Agronomi anche al Consorzio di bonifica Adige Po, dove il presidente Giuliano Ganzerla, ha illustrato le problematiche del territorio (123mila ettari di superficie fra Adige e Po) e dell’agricoltura che rappresenta una voce primaria dell’economia locale.  

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