FIRENZE – All’incontro di oggi sulla vertenza Gkn con il Ministero del Lavoro, il Mise e la Regione Toscana, «nell’ambito della procedura amministrativa prevista dalla legge 223, abbiamo ribadito la richiesta di ritiro della procedura di licenziamento collettivo avviata dall’azienda e il conseguente utilizzo delle 13 settimane di cassa integrazione previste dall’avviso comune sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil, dal Governo e dalle parti datoriali».
Lo dichiarano in una nota congiunta il segretario nazionale della Fiom-Cgil e responsabile automotive, Michele De Palma, e il segretario generale Fiom-Cgil Firenze e Prato, Daniele Calosi. La Fiom ribadisce che «non accetterà nessuna soluzione che ruota intorno alla cassa integrazione per cessazione di attività perché ci sono tutte le condizioni per la continuità produttiva e occupazionale. La trattativa non è ancora realmente partita perché l’azienda non ha tolto dal tavolo i licenziamenti come pregiudiziali a qualsiasi negoziato. Al fine di rimuovere le pregiudiziali e con l’obiettivo di riportare l’azienda al rispetto delle norme, accordi e avvisi comuni in un momento difficile per il nostro Paese, la Fiom ha presentato un articolo 28 per condotta antisindacale».
E’ necessario, proseguono De Palma e Calosi, «aprire un confronto urgente e libero eliminando il ricatto occupazionale. Chiediamo alle istituzioni nazionali e territoriali di continuare nel sostegno della vertenza e nel supporto dei lavoratori chiedendo il ritiro della procedura e l’attivazione della cassa ordinaria.Il confronto amministrativo si è chiuso con la dichiarazione inviata dalla Fiom alle istituzioni e all’azienda e con l’impegno dei Ministeri competenti di riconvocare il tavolo in presenza per continuare il confronto»
Gkn, cassa integrazione di 13 settimane. La proposta del Governo. Attesa la risposta dell’azienda