Stop all’apertura di sale slot e a nuove ‘macchinette’ nel raggio di 500 metri da scuole, impianti sportivi, discoteche, parchi, sportelli bancomat e altri luoghi sensibili. Ma anche penalità nell’assegnazione di contributi e nel riconoscimento di canoni agevolati agli esercenti e siti di gioco on line bannati dal wifi comunale. Sono alcune delle misure contenute nel nuovo regolamento anti-slot a Firenze che ha avuto il via libera della giunta di Palazzo Vecchio su proposta dell’assessore allo Sviluppo economico Cecilia Del Re. Il provvedimento, che dovrà poi passare all’esame del Consiglio comunale, è stato presentato oggi in Palazzo Vecchio dall’assessore Del Re, alla presenza dell’assessore al Welfare Sara Funaro, del presidente della commissione Politiche sociali in Consiglio comunale Nicola Armentano, dell’ordinario di Psicologia dello sviluppo dell’Università di Firenze Franca Tani, della presidente del Consiglio comunale di Prato Ilaria Santi e della responsabile Anci Toscana sul gioco d’azzardo patologico Simona Neri. «Un intervento complesso – ha spiegato l’assessore Del Re – che nasce nell’ambito di un lavoro fatto con Anci Toscana per arrivare a una regolamentazione il più possibile uniforme, e che poggia su uno studio dell’Università degli Studi di Firenze, a cui ci siamo rivolti dopo che il Tar aveva contestato la carenza di studi scientifici sulla ludopatia alla base della precedente ordinanza di limitazione degli orari».
Punti gioco 5 volte superiore alla media regionale Lo studio in questione è stato realizzato dal dipartimento di Scienze della Salute dell’Università di Firenze, in particolare da Tani, ordinaria di Psicologia dello sviluppo, autrice di pubblicazioni di livello in materia. «Il report contiene dati molto preoccupanti sulla situazione nel territorio fiorentino – ha proseguito l’assessore Del Re – registrando in particolare un numero di punti gioco di oltre cinque volte superiore alla media regionale; un incremento di oltre il doppio del consumo di gioco d’azzardo nell’ultimo biennio rispetto alla media nazionale; una spesa pro-capite per il consumo di gioco che supera del 6% la media pro-capite nazionale. A questi dati corrisponde negli ultimi 16 anni un aumento del 76% delle richieste ai centri Ser.D per disturbo da gioco d’azzardo».
Cosa prevede il regolamento Tante le novità previste dal regolamento. Non potranno essere aperte nuove sale slot o sale scommesse nel raggio di 500 metri da luoghi sensibili come scuole, impianti sportivi, chiese, ospedali, università, discoteche, biblioteche comunali, musei, parchi e giardini individuati con i quartieri, perché più frequentati da giovani e over 65; il Comune di Firenze non potrà concedere il patrocinio a iniziative o eventi organizzati da soggetti che gestiscono o hanno installate nei propri locali le cosiddette ‘macchinette’. In tema di contributi e agevolazioni, agli stessi soggetti saranno applicate penalizzazioni nell’assegnazione dei punteggi per l’accesso ai finanziamenti e non sarà riconosciuto il canone agevolato riconosciuto a chi si trova in sedi di proprietà del Comune. Le ultime due misure saranno effettive decorsi 24 mesi dall’entrata in vigore del regolamento, in considerazione delle penali spesso previste dai contratti per il recesso firmai dai gestori. Infine, dall’entrata in vigore del regolamento i siti di gioco on line saranno bannati dal wifi libero del Comune di Firenze. Gli esercizi ‘slot-free’ potranno esporre l’apposito logo della Regione Toscana, oltre a un logo aggiuntivo a disposizione di quelli che banneranno i siti di gioco on line anche dalla propria rete wifi. Per quanto riguarda i limiti agli orari di apertura, il regolamento fa riferimento ad apposite ordinanze del sindaco e a fasce orarie di interruzione quotidiana del gioco fino a sei ore complessive previste dall’intesa Stato-Regioni-Enti locali del settembre scorso.