RAPOLANO TERME – Una tappa corsa senza un momento di respiro con i corridori a darsi battaglia ad un ritmo folle. Scatti e controscatti ad una media, nella prima ora, di 51,8 km/h. Eppure, ci hanno provato a turno in tanti, tutti attacchi prontamente respinti dal gruppo. La sesta tappa del Giro d’Italia con arrivo a Rapolano Terme (Siena), dopo gli spettacolari sterrati delle Strade Bianche, la vince lo spagnolo Pelayo Sanchez allo sprint.

Al suo terzo successo in carriera, il ventiquattrenne della Movistar prima rischia di cadere e poi batte in volata il due volte campione del mondo e rinato Julian Alaphilippe (Soudal Quick – Step) e il giovane campione australiano Luke Plapp (Team Jayco Alula) che nei 180 km di una tappa tutta corsa in Toscana, ha più volte indossato la maglia rosa virtuale. Una maglia che invece rimane saldamente sulle spalle di Tadej Pogacar. Il campione sloveno, insieme ai suoi compagni di squadra, ha preferito rimanere in controllo e quando sono arrivati i tre sterrati di Vidritta, Bagnaia e Pievina, dove solo a marzo aveva firmato un’impresa con una fuga di 80 km, si è messo nelle posizioni di testa del gruppo riportando il distacco dai fuggitivi, arrivato ad oltre 3’, al di sotto dei 30”.

Un’ulteriore dimostrazione di forza in vista della crono individuale di domani con partenza da Foligno e arrivo a Perugia. “Abbiamo fatto un ottimo lavoro. Una giornata davvero dura, un gruppo molto nervoso. Ci siamo concentrati a rimanere in sella alla bici e risparmiare energie” ha detto all’arrivo la maglia rosa. La bagarre tra le squadre è iniziata fin dal via, da Torre del Lago Puccini (Viareggio). Il primo a scattare è stato Andrea Piccolo. Per tutti gli 80 km di pianura sono stati solo scatti e controscatti con Astana Qazaqstan e Tudor tra le più attive ma il gruppo non ha lasciato spazio a nessuno. Anche Julian Alaphilippe si è gettato nella mischia provando un allungo. La prima selezione negli 8,6 km di salita al 4,6% di pendenza verso Volterra, a 100 chilometri dal traguardo. Filippo Fiorelli, nonostante il vento forte e laterale, strappa a 1600 metri dal Gpm, il gruppo si allunga, ma prova a chiudere. Paret Peintre e Alaphilippe si aggiungono al fuggitivo ed è l’italiano della VF Group-Bardiani CSF-Faizanè a conquistare i tre punti per la maglia azzurra. In un tratto di saliscendi, dopo quasi 100 km di gara, con la carovana rosa appena entrata in provincia di Siena, diventano sette gli uomini al comando per poi rimanere in tre e arrivare dritti alla volata finale. Davanti ci sono Kaden Groves, Pelayo Sanchez, Julian Alaphilippe, l’australiano Luke Plapp e gli italiani Matteo Trentin, Filippo Fiorelli e Andrea Vendrame. In testa alla classifica generale non cambia niente.

Dietro a Pogacar, il britannico Geraint Thomas a 46” e il colombiano Daniel Felipe Martinez a 47”. La settimana tappa, la crono individuale con arrivo a Perugia, sarà nettamente divisa in due. La prima parte, di circa 32 km, pianeggiante che porta ai piedi di Perugia. Ultimi km tutti a salire con pendenze anche in doppia cifra. Diverse curve e contropendenze prima degli ampi tornanti finali che portano al rettilineo di arrivo. A 6.4 km dal traguardo i 1300 m di Casaglia a quasi il 12% con punte del 16%. Retta finale di 250 m su un lastricato di 6 metri di larghezza.

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