Il nome più usato per quattro secoli e mezzo, dal 1450 al 1900 a Firenze è, per i maschi, Giovanni. La seconda posizione spetta a Giuseppe, ma solo a partire dal Seicento fino alla fine dell’Ottocento. Nell’antichità, il nome più diffuso per le donne nel capoluogo toscano era invece, Caterina, seguita da Alessandra (tipico del 1400-1500, successivamente caduto in disuso e tornato di moda nel Novecento), Margarita per poi lasciare il posto a Maria e Anna, quest’ultima dal Seicento in poi. Pochi i nomi non legati alla tradizione religiosa: tra questi spiccano Ginevra e Lucrezia.

Il libro che analizza i registri – Sono alcune delle curiosità contenute nel volume ‘I nomi di battesimo a Firenze (1450-1900). Dai registri di Santa Maria del Fiore un contributo allo studio dell’antroponimia storica italiana’ (casa editrice Ser ItaliAteneo) scritto da Francesco Sestito e presentato oggi a Firenze. Tra le altre particolarità, il fatto che alcuni eventi storici, sembrano aver influenzato poco o solo in parte la scelta e la diffusione di un nome. Ne è un esempio l’anno 1495, analizzato da Sestito per vedere l’influenza del governo Savonarola sul piano onomastico: tra 1255 bambini battezzati, solo 16 portano il nome Girolamo. “Intorno al 1300 – ha spiegato l’autore – si stabilisce l’usanza di dare i nomi dei santi che da allora in poi rimarrà in uso, al di là delle mode. E’ solo a partire dalla metà dell’Ottocento che a Firenze inizieranno ad apparire dei nomi nuovi che spesso cadranno in disuso nell’arco di una generazione, un fenomeno questo che nel resto d’Italia si verificherà solo a partire dalla seconda metà del Novecento. Ma la ricerca di nomi diversi, rispetto a quelli della tradizione, si osserva più per le femmine che per i maschi dove si tende ad essere più conservatori