Il “mortaretto” di oggi non può che essere dedicato a lui, Jonatan Bartoletti detto Scompiglio, il fantino che sta cambiando il palio contemporaneo. Se pensiamo al fantino-atleta nella testa rimbalza immediatamente l’immagine del fisico del fantino cinque volte vittorioso in Piazza del Campo, statuario e fuori da canoni delle muscolature dei colleghi. A mio avviso però è proprio questo uno dei punti di forza: Scompiglio con il fisico e la determinazione riesce a lanciarsi senza paura nella traiettoria esterna cercando di tagliare la strada a tutti per trovarsi primo a San Martino (l’ha fatto ieri e lo aveva fatto il 16 agosto del 2008 nel Drago dalla posizione di rincorsa con Fedora Saura), e soprattutto riesce a farsi spazio se si trova un avversario davanti (come ad agosto 2016 nel sorpasso al Drago che ha proiettato la Lupa al cappotto) e a parare le altre contrade se viene attaccato in prima posizione (è successo ieri nei confronti dell’Aquila, è successo ad agosto del 2012 nel Valdimontone).
Oltre all’aspetto fisico e caratteriale, Jonatan Bartoletti sta cambiando il palio contemporaneo per il suo modo di intendere il mestiere, ovvero voler gestire i rapporti con le contrade senza avere legami particolari, anche con altri fantini, differentemente da altri. Si dice sempre “Scompiglio” vince i palii da solo, certamente non è esattamente così ma al tempo stesso è pacifico che il suo soprannome rispecchi abbastanza fedelmente l’atteggiamento che impone nelle varie carriere, spesso definite “apparecchiate”. Vincere il terzo palio consecutivo vuol dire entrare nella storia del palio, esattamente come Luigi Bruschelli detto Trecciolino, e al tempo stesso significa escludere con certezza dalla vittoria per due anni consecutivi due tra Brio, Tittia e lo stesso Trecciolino, se non tutti e tre. Questa possibilità incide inevitabilmente nelle strategie delle contrade, Scompiglio si è “aperto” a suon di vittorie alcuni rapporti che prima erano esclusivi di altri fantini.