FIRENZE – La Toscana si prepara al Giorno della Memoria. Il 27 gennaio, data che rievoca la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz da parte dell’esercito sovietico nel 1945, sarà organizzato un meeting che avrà al centro le storie delle persone discriminate, deportate e perseguitate dal nazifascismo.

Nel corso dell’evento, ospitato dal cinema teatro “La Compagnia”, si susseguiranno testimonianze, musica, video, per raccontare deportazioni e persecuzioni di ebrei, rom e sinti, omosessuali, disabili e malati psichiatrici, oppositori politici e soldati italiani internati. Destinatarie del messaggio di fondo saranno le scuole del territorio, collegate in streaming a causa delle restrizioni dovute alla pandemia. L’iniziativa sarà coordinata dall’assessore regionale Alessandra Nardini e da Ugo Caffaz, anima storica del Treno della Memoria, inaugurato venti anni fa.

Per le testimonianze, collegate in diretta ci saranno prima Kitty Braun Falaschi, fiumana ‘adottata’ da Firenze all’indomani della seconda guerra mondiale, deportata con la mamma e il fratellino, cinque mesi a Ravensbruck e Bergen Belsen; poi Andra e Tatiana Bucci, quattro e sei anni quando finirono nell’inferno dei lager, sorelline scambiate per gemelle e per questo sopravvissute alla selezione iniziale di Birkenau e scampate anche agli esperimenti di Mengele; Laura Piccioli, presidente di Aned Firenze e nipote dell’ex deportato Mario Piccioli. Il programma prevede dialoghi con Eva Rizzin, membro della famiglia sinta Reinhardt colpita dallo sterminio e nipote di sinti e rom italiani deportati nei campi di concentramento fascisti; con Shulim Vogelmann, amministratore della casa editrice Giuntina e nipote di Shulim Vogelmann sopravvissuto ad Auschwitz dove fu deportato con la moglie Annetta Disegni e la figlia Sissel; Luca Dieci, presidente del Toscana Pride.

Il meeting si chiuderà con le conclusioni del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e l’appello ai giovani di Vera Vigevani Jarach, che sulla sua pelle ha vissuto ben due tragedie del Novecento: la persecuzione contro gli ebrei di nazisti e fascisti e poi, fuggita in Argentina, la scomparsa della figlia ‘desaparecida’ nel 1976, vittima della dittatura di Videla.

Domani invece sarà il Consiglio regionale a celebrare con una seduta solenne questo appuntamento. Che arriva a distanza ravvicinata dall’episodio di antisemitismo accaduto a Campiglia Marittima (Livorno) e che quindi riveste un valore ancora più significativo.