«In Toscana il livello di vaccinazione antirazzista ha raggiunto valori elevati». E’ quanto ha dichiarato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, nel corso della seduta solenne del Consiglio regionale dedicata al Giorno della Memoria. «La Toscana non intende allentare la guardia – ha aggiunto Rossi – perché non si può essere mai sicuri. E’ urgente riaccendere il Giorno della Memoria come termometro per combattere l’integralismo religioso e l’antisemitismo». Per il presidente dell’assemblea Alberto Monaci è necessario lanciare «l’allarme contro l’oblio», mettendo l’attenzione su «piccoli e grandi segnali, tutti ugualmente significativi», che rendono «prepotente l’urgenza della memoria». Per Monaci è necessario difendersi «dai burocrati insensibili come dai movimenti negazionisti».
Un triste «ritorno al passato» L’allarme è del rabbino di Firenze Joseph Levi: «Noi che siamo nati dopo la Shoah abbiamo sperato che questa tragedia si fosse per sempre allontanata dall’Europa, ma i segnali di questi ultimi anni e di queste ultime settimane ci dicono che i tempi funesti possono tornare». Per questo ben vengano manifestazioni imponenti come quella di Parigi dopo la strage alla sede di Charlie Hebdo e al supermercato kosher: «E’ stato lanciato un grido: questa volta non succederà che l’Europa non sappia reagire in tempo; lascia sperare che non succederà che torni l’antisemitismo e, aggiungo, che si manifesti l’antislamismo». Joseph H.H. Weiler, presidente dell’Istituto universitario europeo, ha sottolineato come l’Europa non sia «molto abile con la memoria: ha deciso che la Shoah non si sarebbe mai più ripetuta, ma vent’anni fa, in Bosnia, si è di nuovo ripetuto il genocidio di una minoranza religiosa, in quel caso musulmana».
Al Consiglio regionale erano presenti, tra gli altri, l’imam di Firenze Izzedin Elzir, Sara Cividali, presidente della Comunità ebraica di Firenze, Alessio Ducci, presidente dell’Aned toscano.