FIRENZE – In Italia ne soffrono circa 3,5 milioni di persone. Un numero destinato ad aumentare, perché il diabete si diffonde ogni anno con maggiore frequenza.

La malattia, della quale oggi si celebra la Giornata mondiale, è un “nemico” quotidiano anche all’interno dell’ospedale Meyer di Firenze. In cura ci sono circa mille bambini. “Ogni anno si aggiungono 100 nuove diagnosi: circa la metà di questi bambini purtroppo arrivano in chetoacidosi – ha affermato Sonia Toni, responsabile della Diabetologia pediatrica -. La pandemia COVID-19 ha causato un aumento di chetoacidosi e un aumento di incidenza di diabete tipo 1 in età pediatrica”.

La chetoacidosi è una grave complicanza del diabete che può comportare danni neurologici, aumenta i giorni di ricovero e può rendere più difficile il controllo glicemico nel lungo periodo. Negli ultimi anni si è registrato un aumento costante dell’incidenza di diabete tipo 1 al di sotto dei 15 anni di età, quantificabile in circa il 3.6% per anno. Il diabete mellito di tipo 1, “ il diabete giovanile”, è una malattia autoimmune causata dalla distruzione delle cellule del pancreas che producono l’insulina. Insorge tipicamente in età pediatrica, anche se si hanno esordi in età adulta.

Il diabete mellito di tipo 2, noto anche come “il diabete dell’adulto”, è causato invece da un difetto nell’azione dell’insulina. Tipicamente insorge negli adulti, anche se l’età si sta progressivamente abbassando, con diagnosi sempre più numerose in età pediatrica, legate al forte aumento dell’obesità e all’immigrazione di popolazioni ad alto rischio di obesità e diabete.