FIRENZE – Contro la discriminazione o il mobbing sul posto di lavoro a causa dell’orientamento sessuale o identità di genere, la Cgil di Firenze amplia i servizi dei suoi sportelli in collaborazione col progetto Anemone, che si occupa di contrasto alla violenza e alle discriminazioni sulle persone Lgbtqia+.
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Servizio per chi vive situazioni di violenza fisica, psicologia, economica e sessuale
«Oggi, giornata contro l’omotransfobia, aderiamo con orgoglio questo progetto», afferma in una nota Cristina Arba del coordinamento Donne della Cgil Firenze. «Il 17 maggio 1990 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha cancellato l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali – evidenzia la Cgil nella stessa nota -. Per questo motivo la data è stata scelta come Giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, proprio in virtù di questo, come Cgil Firenze abbiamo deciso di prendere parte al progetto Anemone, di recente costituzione, che prevede il contrasto alla violenza e alle discriminazioni sulle persone Lgbtqia+. Il progetto nasce da una riflessione all’interno della comunità e delle associazioni Lgbtqia+ fiorentine e prevede un primo ascolto e accoglienza rivolto alle soggettività appartenenti alla comunità Lgbtqia+ che si trovano a vivere situazioni di violenza fisica, psicologia, economica e sessuale».
Le attività dello sportello
Il centro, spiega inoltre la Cgil, «si avvarrà anche di una rete di collaborazioni esterne e qui si inserisce la nostra azione: come Cgil Firenze e Sportello Donna chiama Donna abbiamo infatti dato la nostra disponibilità per fronteggiare atti di discriminazione o mobbing sul posto di lavoro o nei contesti di accesso al lavoro a causa dell’orientamento sessuale o identità di genere, ampliando la platea del nostro Sportello. Ci siamo rese inoltre disponibili anche per ciò che riguarda la formazione in merito ai diritti in ambito lavorativo».