Centocinquantamila firme di cittadini, italiani e stranieri, che chiedono il rientro della Gioconda nel 2013 (leggi). Ad annunciarlo è il Comitato per la Valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali, promotore della campagna per il rientro in Italia dell'opera di Leonardo da Vinci esposta al Louvre,
 
Un ritorno di grande valore Il rientro, temporaneo, sarebbe evento «di alta valenza storica, simbolica e morale», scrive il Comitato in un testo, e coinciderebbe «con il ritrovamento nel dicembre del 1913, a Firenze, del quadro» dopo il furto nel 1911 ad opera dell'italiano Peruggia. Silvano Vinceti, presidente del Comitato e responsabile della campagna per la Gioconda, ha ricordato che «da piu' di un anno siamo impegnati in questa campagna che riteniamo di grande importanza, non solo e non tanto per il significato storico e artistico di un'esposizione a Firenze e Roma, ma come atto di stretto legame e di tradizionale contaminazione culturale e artistica fra noi e i francesi». Il Comitato ha ufficialmente inoltrato una richiesta di incontro al nuovo ministro francese per i Beni Culturali, Aurelie Filippetti: «Sono convinto che, anche grazie alle sue origini italiane, – ha detto Vinceti – il ministro non solo risponderà positivamente alla nostra richiesta e a quella di 150.000 cittadini per un incontro al fine di formalizzare la nostra istanza ma saprà ben comprendere il perché di questa mobilitazione». La Gioconda negli anni '70, ricorda Vinceti, venne esposta negli Stati Uniti e poi in Giappone proprio grazie all'intervento dell'allora Ministro dei Beni Culturali francese nonostante il parere contrario del museo del Louvre.

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