«Attualmente sono presenti in provincia 1235 migranti, distribuiti in 83 strutture. È la migliore dimostrazione di quanto la Prefettura condivida il cosiddetto “Modello Toscana”, che come sanno tutti si basa sulla accoglienza diffusa». A poco più di 20 giorni dal suo insediamento, il Prefetto di Firenze Alessio Giuffrida ha voluto fare il punto della situazione sull’emergenza migranti. “Ho registrato grande unità di intenti con il Presidente Rossi ed il sindaco Nardella e molti sindaci – ha aggiunto Giuffrida -. Certo, le difficoltà non mancano: i continui arrivi stanno suscitando qualche crescente malumore e per noi è sempre più complicato reperire ulteriori nuove e piccole strutture di accoglienza. Per questo invito i sindaci, non solo quelli che già ospitano migranti ma anche e soprattutto quelli che non ne ospitano nessuno, a fare tutti uno sforzo in più, collaborando con la Prefettura e segnalando ogni possibilità di ospitalità per i migranti che giungeranno nel territorio. Lancio quindi un appello a tutta la comunità fiorentina: avanti tutti insieme, se “giochiamo di squadra”, possiamo certamente superare in maniera condivisa tutte le problematiche attuali e future, respingendo ogni polemica che nulla potrebbe aggiungere al difficile contesto».
Il punto sull’immigrazione del sindaco Nardella «Siamo pronti a fare la nostra parte, come abbiamo sempre fatto, consapevoli che solo con un lavoro di squadra a livello regionale, e con un coordinamento con le altre istituzioni e le forze che devono garantire l’ordine, si può gestire questa emergenza che deve coinvolgere ogni singola realtà della Toscana – ha risposto al prefetto Giuffrida il sindaco di Firenze Dario Nardella –. Sappiamo che non è semplice ma non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia e dimenticarci di questa situazione. Credo che la Toscana sia un modello ed un punto di riferimento da questo punto di vista e anche la nostra città metropolitana lo ha dimostrato ma trovo altresì che non bisogna escludere nessuno, anzi lavorare sull’organizzazione delle strutture perché solo con l’aumento di quest’ultime, si possono evitare dispersioni e soprattutto problemi dal punto di vista dell’ordine pubblico».
Prato pronta a fare la sua parte Chi da anni si professa avanti dal punto di vista della gestione immigrazione è la città di Prato e proprio il sindaco della città laniera, Matteo Biffoni, ha risposto indirettamente al ministro Alfano che aveva attaccato ieri i prefetti dicendo loro che se non erano in grado di gestire l’emergenza migranti, si sarebbero dovuti fare da parte. «A Prato esiste un coordinamento che ci ha evitato problemi, anzi siamo diventati un punto di riferimento ed una città che ha saputo accogliere ed organizzare – ha spiegato Biffoni –. Serve però un coordinamento nazionale e soprattutto, come ha ricordato il premier Matteo Renzi, un coinvolgimento di tutti i paesi europei. Non è giusto che solo l’Italia, perché territorialmente più vicino all’Africa, sia in prima fila, e soprattutto tutte le regioni devono collaborare, senza fare demagogia. Gli attacchi ai prefetti? Bisogna solo ringraziare le forze dell’ordine per come hanno evitato che il soprannumero di migranti anche in Toscana potesse portare a situazioni di degenerazione e violenza. Qui abbiamo fatto squadra e anche se alcuni comuni si sono tirati indietro, alla fine con il dialogo si è trovata una soluzione. Così bisogna continuare consapevoli del periodo di emergenza, cosa che i cittadini toscani sanno bene, e a cui va detto grazie per aver capito e non polemizzato davanti ad alcune situazioni di difficoltà per il soprannumero di migranti in alcune realtà del nostro territorio».