«Non si è ancora capito bene che il gioco d’azzardo è un vero dramma, una piaga sociale che potrebbe davvero avere conseguenze terribili, soprattutto nei giovani». Lo ha detto il cantante ed artista, Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, parlando con i giornalisti a margine di un evento svoltosi questa mattina a Palazzo del Pegaso a Firenze per la presentazione di un concorso per spot pubblicitari contro il gioco d’azzardo.
«Debellare il gioco d’azzardo è impossibile» «Da quando, ormai qualche decennio fa, ho smesso di giocare d’azzardo, dopo le terribili esperienze che ho vissuto, e dopo essere caduto all’inferno ed essere tornato, mi sono imposto, perchè la vita mi ha restituito tutto quello che avevo perso e forse sono stato anche molto fortunato, di essere un testimonial di quanto sia terribile cadere nel dramma e nella patologia del gioco -ha aggiunto Pupo-. Cosa che non è stato forse ancora ben capita, credo, secondo la comunicazione che ci circonda, e secondo le iniziative ufficiali che vengono prese da parte dei gestori del gioco. Debellare il gioco d’azzardo è impossibile perchè il gioco è comunque parte importante dell’umano. Abbiamo sempre giocato, dalla preistoria ad oggi; sconfiggere il gioco non è questa la battaglia. Il problema è informare. Bisogna trattare l’argomento con delicatezza, informandosi, non facendo la pubblicità: ‘Gioca responsabile’. Cambiare gli slogan ipocriti potrebbe già essere un primo passo, e poi affidare la gestione di queste difficili tematiche alle persone competenti, agli esperti. E molte volte, io credo, che non ci siano persone competenti, che possano aiutare a, non smettere di giocare, ma a farlo con i giochi passivi, come la slot machine o il ‘Gratta e vinci’, che sono scientificamente creati per fotterti».
«Il giocatore d’azzardo non ha credibilità» Pupo ha poi parlato anche del giocatore in quanto persona in difficoltà dal punto di vista psicologico nel gioco d’azzardo. «Quello che dice un giocatore non ha valore – ha spiegato l’artista aretino – Non ha credibilità. Come il drogato, come l’alcolista che dice che domani non si droga o non beve piu’. Nel giocatore è ancora peggio: infatti non va trattato né come un’alcolista, né come un drogato. Perchè l’azzardo è un qualcosa che scaturisce dentro di te, è endogeno. Non è causato dall’emissione magari di sostanze alcoliche o stupefacenti, è un qualcosa di diverso, e proprio per questo, per come nasce va trattato diversamente».