Il sogno olimpico della Toscana rischia di rimanere solo una chimera. La proposta shock del presidente del Consiglio della Regione Eugenio Giani che, stante le indecisioni romane, vorrebbe i Giochi del 2024 a Firenze e in tutta la Regione, è andata subito a scontrarsi con il regolamento del Comitato Olimpico Internazionale. «Sono già scaduti i termini per avanzare una candidatura. Se Roma si ritira, l’Italia è fuori partita». Così l’edizione fiorentina di Repubblica riporta il Nò del Coni alla candidatura di Giani. Lo stesso presidente Govanni Malagò avrebbe risposto in maniera netta: «I tempi per un’altra candidatura sono scaduti, è un fatto tecnico. Vale per Firenze come per Milano». Così Malagò su Repubblica-Firenze: una presa di posizione più fredda e condivisa in parte anche dall’assessore allo sport del Comune di Firenze, Andrea Vannucci: «Il Cio non prevede un cambio in corsa della città, come ha già sottolineato il sindaco di Milano Giuseppe Sala Quindi per Firenze e la Toscana, ma anche l’Italia, se ne riparlerebbe nel 2028 o nel 2032».
Sogno olimpico vs realismo L’entusiasmo toscano per l’ipotesi olimpiadi 2024 sembra essere già frenato sul nascere dalla realtà dei fatti. Nonostante questo, continuano gli attestati di appoggio alla proposta di Giani. «Tantissimi giovani nel giro di poche ore hanno sostenuto l’appello sulla proposta di candidatura della Città di Firenze» ad ospitare l’Olimpiade. Così Bernard Dika, Presidente del Parlamento degli Studenti della Toscana. Un esempio, questo, che però difficilmente si potrà trasformare in qualcosa di concreto in ottica 2024. Più realista Vannucci: «L’idea di organizzare un’Olimpiade è evidentemente affascinante anche se sicuramente complessa. Il Cio rispetta la rotazione dei continenti» ha proseguito l’assessore allo sport del Comune di Firenze. In pratica se la Capitale certificherà il gran rifiuto, si giocheranno l’assegnazione Los Angeles, Budapest o Parigi. A quel punto «se i giochi del 2024 saranno assegnati in Europa dovremo aspettare fino al 2032; se invece verrà imboccata la strada americana la partita si riaprirebbe nel 2028, ma non prima», ha concluso Vannucci.
Nodo strutture sportive, l’esempio senese Se lo stop del regolamento del Comitato Olimpico non bastasse, la Toscana dovrebbe fare anche i conti con una lunga e costosa lista di lavori di adeguamento infrastrutturale per le location indicate da Giani per le Olimpiadi. Un esempio: il palazzetto dello sport di Siena ha sì ospitato i successi della Mens Sana nei primi anni 2000, come dice Giani, ma è anche vero che nel dal 2014, Siena fu costretta a “emigrare” a Firenze per le partite di Eurolega perché il suo impianto non era conforme alle direttive della massima competizione europea di basket. Ovviamente, in caso di Olimpiadi, arriverebbero contributi per adeguare le strutture (su tutti lo stadio a Firenze nella nuova area della Mercafir), ma servirebbero un progetto e un dossier da sottoporre al Coni. Requisiti che, visti i modi e i tempi della candidatura, Firenze e la Toscana non hanno.
ha collaborato Luca Cellini (@cellini_luca)