Al via la sperimentazione della “palestrina” e dei giocattoli intelligenti che aiutano i bambini nati “pretermine”, cioè venuti alla luce prima del termine di gestazione. Alla Scuola Sant’Anna di Pisa è appena iniziata la fase di test dei sei prototipi realizzati nell’ambito del progetto europeo “CareToy”, giunto alla conclusione del suo secondo anno, coordinato dal professor Paolo Dario, direttore dell’Istituto di Biorobotica della Scuola, e sviluppato grazie all’intensa collaborazione con la Fondazione Stella Maris di Calambrone (Pisa), le Università di Lubiana in Slovenia e di Amburgo in Germania, il centro “Helen Elsass” in Danimarca, le aziende con base italiana STMicroelectronics e MR&D spa.
 
Il progetto I prototipi che compongono il set della “palestrina intelligente” hanno un design simile alle palestrine in commercio ma contengono sensori, basati sull’Iinemo-M1 di STMicroelectronics, in grado si trasmettere numerosi dati allo staff clinico-riabilitativo che seguirà a distanza la sperimentazione e che potrà proporre attività personalizzate al bambino e monitorarne a distanza i progressi. L’approccio alla base della sperimentazione è già stato validato grazie al progetto “MechToy”, finanziato dalla Regione Toscana, che ha permesso di testare un primo prototipo su circa 50 bambini e di gettare le basi per nuove applicazioni di “CareToy”. I giochi “biomeccatronici” contenuti nel box sono in grado di misurare parametri come il numero di prese e la forza dei bambini. Durante le sessioni di gioco, parte fondamentale della sperimentazione della “palestrina intelligente”, sarà anche possibile ricostruire i movimenti del bambino all'interno del box stesso, grazie al tappeto sensibile e ad altri sensori indossabili come i braccialetti e la cintura che saranno posti sul bambino e da cui partiranno rilevazioni utili per lo staff che lo seguirà a distanza.
 
Gli obiettivi «La sperimentazione attraverso prototipi che rappresentano il frutto di competenze mediche ed ingegneristiche a livello europeo – spiega il professor Dario – ed ha l’obiettivo di validare, direttamente nelle case, i dispositivi come strumenti di promozione dello sviluppo di bambini nati pretermine. Il 10-15 % delle gravidanze si conclude prima del termine, un numero costantemente in aumento in tutto il mondo, e questi bambini per molti motivi sono più a rischio di sviluppare disturbi dello sviluppo neuropsichico, spesso lievi ma importanti per il bambino e la sua famiglia. I genitori potranno giocare con il proprio bambino promuovendone lo sviluppo psicomotorio sotto la guida dei clinici. Intervenire in maniera precoce, infatti, può migliorare la prognosi dei bambini nati pretermine».