Una spesa che supera i mille euro al mese per garantire l’istruzione dei ragazzi gigliesi quando dopo i 16 sono costretti ad andare a scuola sulla terraferma. Anticipare questo “trasferimento” è davvero inaccettabile per le famiglie che si uniscono alla voce di protesta del sindaco Sergio Ortelli (leggi) a seguito dei tagli al corpo docente e agli accorpamenti delle classi al via da questo anno scolastico.

La protesta «I diciotto bambini della scuola secondaria di primo grado – raccontano i genitori  – saranno accorpati in un’unica classe e il tempo pieno per gli alunni della scuola primaria sarà eliminato. Per noi è già penalizzante e oneroso trasferirsi prima dei 16 anni ed oggi lo è ancora di più per la grave crisi economica. Avevamo già fatto presente a giugno la situazione a cui saremmo andati incontro e chiedevamo risposte alle direzioni scolastiche mai arrivate. Tale situazione dovrebbe essere risolta e presa in considerazione dalle autorità scolastiche perché uno Stato senza istruzione andrà verso la distruzione. Essere pochi – concludono i genitori – non significa essere di seconda categoria, ma cercare di eccellere sia nell’insegnamento che nell’apprendimento».

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