«Grazie anche a “Smart Giglio” possiamo finalmente cominciare a scrollarci di dosso il binomio Giglio/Concordia che per questi anni ci ha legati nostro malgrado. Adesso possiamo ricominciare a riprendere la nostra strada che deve essere fatta di innovazione e di sogni».
Così il sindaco Sergio Ortelli alla cerimonia di premiazione dei progetti finalisti del concorso di idee “Smart Giglio” voluto e finanziato da Provincia di Grosseto insieme al Comune, al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e in collaborazione con gli Ordini professionali degli architetti e degli ingegneri di Grosseto e con l’Ordine dei geologi della Toscana. Alla premiazione erano presenti, tra gli altri, l’architetto Lucia Gracili per la Provincia di Grosseto, Angelo Banfi per il Parco.
«Già dal lontano 1995 – ha continuato – l’Amministrazione comunale gettò le basi per la realizzazione di certi sogni che all’epoca riguardavano l’autonomia dal punto di vista idrico, poi finalmente concretizzata con la realizzazione dei dissalatori. Altre sfide come quelle di una produzione di energia da fonti rinnovabili, una mobilità sostenibile e alternativa alle auto ci attendono e queste idee progettuali possono rappresentare un ottimo punto di partenza».
Peraltro – ha ricordato Ortelli – stiamo attivando una proficua collaborazione con la società Terna, il Parco e la società SIE che gestisce la produzione di energia elettrica sul territorio comunale per il risparmio energetico, così come nell’ambito del protocollo d’Intesa con la Regione Toscana siglato lo scorso febbraio vi sono misure da attivare proprio sul tema delle energie alternative. Il Presidente Rossi ha parlato di 1 milione di euro che possono essere erogati in due anni per progettazioni di sostenibilità ambientale».
Gli ideatori dei progetti risultati vincitori, a nome anche di raggruppamenti di professionisti, si sono poi alternati in una sintetica descrizione degli elaborati.
Jacopo Montali, a nome del team che si è aggiudicato il primo premio, ha quindi descritto le potenzialità di un progetto per la produzione di energia da sole, vento e biogas, e la realizzazione di vasche di accumulo di energia eccedente in cui viene pompata acqua di mare, rilasciata e “turbinata” in caso di necessità. Ogni vasca poi potrebbe essere inserita nel contesto dei sentieri paesaggisti dell’Isola.
Stefano Sagina, secondo premio, ha descritto il progetto che riguardava la produzione di energia dal moto ondoso del mare e dalla geotermia, con la realizzazione di un pozzo geotermico per un impianto da 5 megawatt a ciclo binario. Ma anche la realizzazione di due linee di funicolare da Porto a Castello e da Castello a Campese e con la possibilità di utilizzare il tracciato anche per il passaggio di infrastrutture quali fibra ottica, linea elettrica, acquedotto e altro.
Il terzo progetto classificato è stato descritto da Michela Sodini e prevede soluzioni diversificate per lo sfruttamento dell’energia solare, con la realizzazione di una struttura centrale per la produzione e l’accumulo di energia da fotovoltaico e di piccole stazioni, disposte sul territorio dell’isola, per il rilascio dell’energia prodotta, con colonnine di ricarica per mezzi elettrici. Campese, ad esempio, potrebbe diventare una sorta di smart beach con ombrelloni fotovoltaici e gli impianti balneari che sfruttano energia solare.