FIRENZE – “Escludere lo studio dell’opera dantesca è semplicemente segno di ignoranza”. Il presidente Eugenio Giani stronca senza mezzi termini la decisione di una scuola di Treviso di esentare due studenti di fede musulmana dallo studio di Dante.
“Questa esclusione come forma di rispetto per la religione islamica dimostra che non si conosce Dante, che nella Divina Commedia propone e favorisce la conoscenza di un filosofo islamico come Averroè, ed è il primo a parlare della funzione di guida alla medicina che esprime da Samarcanda un medico come Avicenna, padre della conoscenza del corpo umano”, ha aggiunto il governatore, che poi ha ribadito: “L’opera di Dante costituisce un fondamento ineguagliabile della nostra cultura. Ecco perché è inaccettabile che venga negato proprio per le finalità con cui perseguire inclusione, integrazione, coabitazione del nostro Paese di culture e religioni diverse”.