Eppure c’è qualcosa che non torna. Si, è vero, i fatti sono sotto gli occhi di tutti, tutto si è svolto alla luce del sole. E la spaccatura nel Pd, tra ex Ds e ex Margherita, che ha portato venerdì scorso la sconfitta della maggioranza in Comune a Siena (leggi), rischia di compromettere la stessa tenuta del Partito Democratico anche a livello nazionale. A sentire Franco Ceccuzzi gli spazi di manovra ce ne sono pochi per ricucire. E questo suona vagamente sinistro per uno come lui che viene dalla politica e ne conosce le dure leggi ma anche l’arte infinita delle possibili ricuciture. E allora perché si è arrivati a questo scontro corpo a corpo? Perché è stata alzata la tensione a livelli altissimi? Insomma, perché si è voluta consumare questa rottura, sapendo che quasi certamente si sarebbe andati a sbattere? Le domande sono legittime e noi proviamo a farle non potendo dare, ovviamente, le risposte.
Partiamo dai fatti. Venerdì 27 aprile scorso si è consumato l’omicidio (politico, s’intende) della maggioranza di centrosinistra al Comune di Siena guidato dal sindaco Franco Ceccuzzi che il giorno dopo si è dichiarato “pugnalato alle spalle” (leggi). Il luogo del delitto (sempre politico) è la sala del Consiglio comunale dove si stava votando il bilancio consuntivo del’esercizio 2011. Un atto dovuto ma dai risvolti politici imprevedibili e forse anche amministrativi (Corte dei Conti in primis). Le cronache hanno anche descritto chi erano gli esecutori delle pugnalate, i sette consiglieri piddini di area ex Margherita. Mentre tutto sappiamo, o quasi, dei loro mandanti, i fratelli Monaci, Alberto e Alfredo, in evidente sofferenza per le recenti nomine della Fondazione per il Monte. Dunque, c’è anche il movente. Tutto chiaro dunque? Apparentemente si.
I soliti sospetti Però come in ogni buon giallo che si rispetti le sorprese potrebbero arrivare alle ultime pagine, se non addirittura all’ultima. È allora, infatti, che si capisce veramente come sono andate le cose. Ricordate Kaiser Soze, il protagonista della pellicola “I soliti sospetti”? Una misteriosa figura che muove le fila di tutti i personaggi del film per realizzare il suo diabolico piano di cui, fino alla scena finale, non si riesce a distinguere la verità dalla menzogna? Solo un abilissimo autore può creare una grande illusione in cui far cadere tutti. In quel caso portò la vittoria di due premi Oscar, uno per il miglior attore protagonista e uno per la migliore sceneggiatura originale. E quale potrebbe essere il premio per il Kaiser Soze del giallo in salsa senese?
Proviamo a fare rewind Venerdì a Siena vanno in scena tre diversi drammi. In via Banchi di sotto l’Ateneo deve votare il consuntivo 2011 con un passivo di 8 milioni di euro. Il documento è approvato ma qualche decina di dipendenti irrompe nel cda a protestare (leggi). Contemporaneamente in viale Mazzini si vota il consuntivo 2011 della banca Mps con oltre 4miliardi di deficit e c’è il passaggio di testimone tra Giuseppe Mussari e il duo Profumo-Viola (leggi). Dopo mesi di crisi, la rotta della banca sembra finalmente avviarsi su mari meno agitati e comunque il timone è affidato a persone qualificate, come ha detto Mussari del suo predecessore. Per dare ancora più risalto al passaggio e inviare un segnale positivo al mondo finanziario, in modo del tutto irrituale (come notato da qualche osservatore), il sindaco Ceccuzzi, da palazzo Pubblico dove sta rispondendo ad una interrogazione, fa sapere che Profumo rinuncerà allo stipendio da presidente. E la borsa, a fine serata, premia il titolo Mps con un + 7%. Perché quell’annuncio fatto da piazza del Campo e non direttamente da Profumo o da Palazzo Sansedoni dove, pare,questa intenzione era stata palesata?
E la banca va Tuttavia, il messaggio ormai è chiaro e recepito da tutti. La banca va ed è in mani solide e preparate e tutto sarà d’ora innanzi all’insegna di più sobrietà e, quasi certamente, meno senesità. Pare che già in serata Profumo e Viola volessero fare un primo cda e che già stiano pensando a delicate modifiche statutarie per assestare meglio certe deleghe. Chi li ha invitati a soprassedere venerdì? Chi li inviterà a non strafare in futuro?
Salta il direttore Infine, in quelle stesse ore, anche in Comune si discute del consuntivo 2011. Da settimane la tensione è salita alle stelle. Il sindaco Ceccuzzi ha “sparato” alzo zero contro il presidente della Fondazione Mps Gabriello Mancini e questi ha replicato. Come ricordano Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella oggi su Il Corriere della Sera, a rimetterci è il direttore de La Nazione, Mauro Tedeschini, (leggi) “saltato per aver dato conto d’un comunicato ufficiale della Fondazione che non dava per scontato il sostegno all’emissione di certi Buoni comunali fondamentali per il Municipio”. Poi, sembra arrivare la pax armata e Mancini annuncia l’arrivo di 5 milioni di euro nella casse comunali. Tutto risolto? Manco per niente. Si arriva al 27 aprile e al delitto “alle spalle” per il Ceccuzzi da parte di quella parte di ex margheriti che proprio in Mancini e nei due Monaci hanno il loro riferimento.
La questione politica nel Pd A quel punto Ceccuzzi non perde tempo e pone la “questione politica”. Con lui anche tutto il gotha del Partito Democratico di area ex Ds, Manciulli, Rossi, lo stesso Bersani e, c’è da giurarci, anche D’Alema. “Credo che quanto accaduto avrà ripercussioni all’interno del Pd, sarà necessario un momento di riflessione”. E poi, “credo che la dose massiccia di rinnovamento abbia provocato uno shock anafilattico a qualcuno”. Ma le dosi di rinnovamento non sarebbe stato meglio inserirle gradualmente nel tessuto senese? Lasciare che venissero pian piano digerite e ben comprese?
Drammatizzazione in modalità senese A queste dichiarazioni più che legittime del primo cittadino, gli fa, però, eco quella di un esponente del Pd, Antonello Giacomelli che propone un’altra lettura dei fatti. E che ammetterebbe l’esistenza , appunto, di altri fatti. Svoltisi non proprio alla luce del sole. “La lettura come un confronto fra ‘ex’ è comoda quanto sbagliata e fuorviante. Alberto Monaci è lo stesso che si è battuto per Ceccuzzi. È esagerato evocare letture ideologiche o ripercussioni nazionali. Esistono livelli che possono chiarire, a meno che questa drammatizzazione non sia la modalità senese, magari concordata, di attuazione di accordi personali”. Interessante, ma cosa s’intende “drammatizzazione concordata” e “accordi personali”? E tra chi sarebbero stati presi e perché? Qui i dubbi cominciano a prendere forma. E forse bisognerà sforzarsi di capire meglio quel che è successo per non sorprenderci del finale a sorpresa.
L'inchiesta di Report Intanto, dopo settimane che le sue telecamere giravano per città, domenica 6 maggio Report, la trasmissione di Milena Gabanelli, annuncia una puntata sul Sistema Siena. Vedremo se la sua inchiesta avrà scoperto qualcosa in più e trovato il vero Kaiser Soze.