AREZZO – “L’opportunità di una multiutility toscana non solo mi appassiona ma mi convince”. Dopo il sindaco di Siena Luigi De Mossi, che si era espresso a favore, tocca ad Alessandro Ghinelli, primo cittadino di Arezzo a rompere gli indugi sulla possibilità di creare una multiutility toscana per i servizi.
Per il sindaco di Arezzo, tuttavia, “sull’architettura di sistema, sullo strumento individuato per la sua costituzione, così come sulla “road map” individuata per completare il processo di formazione, sussistono a parer mio ancora forti dubbi”.
“Fin dalla iniziale declinazione di questa volontà politica ho voluto coinvolgere i sindaci di centrodestra dei capoluoghi toscani nel processo di sviluppo della multiutility. Nelle varie riunioni tenutesi sempre via piattaforma telematica, i sindaci si sono sempre mostrati interessati, ma con vari distinguo sul processo di formazione del nuovo soggetto” chiarisce il sindaco.
De Mossi rompe il fronte del centrodestra: La multiutility regionale va fatta
“In particolare a molti di noi è parso di difficile condivisione un progetto nel quale la parte pubblica, di fatto, perde molta della propria, e doverosa, capacità di programmazione e scelta degli obiettivi strategici, necessari alla corretta erogazione dei servizi assorbiti dalla costruenda multiutility. In altre parole molti di noi, ed io in particolare, non siamo disposti a rinunciare alla governance di un soggetto che eroga servizi essenziali per i cittadini da noi amministrati come: la gestione del ciclo delle acque, la vendita del gas, la raccolta e smaltimento dei rifiuti” prosegue ancora Ghinelli nel suo ragionamento.
“Nonostante la stima nei confronti dei sindaci che hanno prospettato inizialmente questa idea, ritengo opportuna, anzi necessaria, una condivisione più attenta e consapevole dell’obiettivo finale, in termini di struttura societaria, e soprattutto di governance: in capo a chi sta. Su questo non sono disposto a firmare deleghe in bianco a nessuno” puntualizza.
“A dimostrazione della mia volontà di percorrere insieme una strada, per certi versi inevitabile, mi rendo, ancora una volta, disponibile alla condivisone di un progetto, che per delicatezza, complessità e aspettative può diventare la carta vincente dell’intera regione, ma secondo una prospettiva diversa e più orientata ai bisogni dei cittadini e non solo alla gestione dei servizi messi a sistema”.