VENEZIA – Il geotermico “può essere importante perché in alcuni territori dal geotermico può essere ricavato anche il litio”. I territori più interessanti, in questo senso “sono la Pianura Padana e ancora di più la Toscana”.
“Il suolo dell’Italia è decisamente interessante per il nuovo geotermico, che va a 3, 4, 5 mila metri, e può essere una fonte di energia importante e se vogliamo inesauribile”.
A dirlo il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a Porto Marghera (Venezia) dove ha partecipato ad un convegno.
“Il litio potrebbe diventare presto più importanti del petrolio e del gas naturale. La domanda è destinata a quintuplicarsi da qui al 2030”, ha detto nei giorni scorsi la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “La Commissione Europea ci chiede di raggiungere subito gli obiettivi per ridurre la dipendenza dalla Cina”, che “sostanzialmente ha un monopolio su tutto quello che serve per la tecnologia green e digitale” ha detto Adolfo Urso Ministro delle imprese e del Made in Italy.
E la Toscana potrebbe essere in prima fila perché la regione è ricca di rame e antimonio, ma possiede anche manganese e magnesio e, in una zona vulcanica lunga centinaia di chilometri, dal Monte Amiata ai Campi Flegrei, in profondità ci sono grosse quantità di acqua calda, in cui negli anni ‘70 Enel e Agip avevano trovato percentuali enormi di litio.
Tracce di litio oggi invece sono state individuate anche nelle acque degli impianti geotermici, o a Larderello dove sarebbe incastonato nel granito.