ABBADIA SAN SALVATORE – “Premesso che nessuno di noi è contrario all’utilizzo della risorsa geotermica, si tratta di capire quanto può essere sostenibile nel nostro territorio. L’Amiata sta già fornendo 120 MW di apporto energetico superando la misura di 100MW disposta dalla Regione Toscana fin dal 2015”.
Così il coordinamento dei comitati che si oppongono alla realizzazione dell’impianto geotermico proposto da Sorgenia in Val di Paglia, nel comune di Abbadia San Salvatore (Siena), dopo che il Governo ha respinto il ricorso della Soprintendenza.
“Clamorosa l’assunzione di responsabilità della Regione Toscana in merito alle accertate rischiosità che la realizzazione di tale impianto comporta tra l’altro in assenza di idonei studi sia geologici che idrogeologici che escludano la non incidenza in termini quantitativi e qualitativi sulle risorse idriche e termali” aggiungono i comitati. “La compatibilità ambientale è stata rilasciata in totale dispregio del principio di precauzione senza, tra l’altro, le dovute assicurazioni alle popolazioni della non incidenza del rischio sismico” attaccano gli ambientalisti.
Per i comitati “l’impianto geotermico a ciclo binario non è di fatto ad emissioni zero: nei fluidi amiatini il contenuto dei gas incondensabili è ampiamente superiore ai quantitativi ammessi per la totale reiniezione. L’impianto proposto ha soltanto finalità speculative legate agli incentivi concessi a questo tipo di attività e pagati attraverso le bollette dei cittadini, che sono 400 milioni a fronte di un valore progettuale di 126 milioni” concludono.