genesis-piano-project-previewIl 13 novembre alle ore 21 lo Spazio Alfieri di Firenze accoglie il Genesis Piano Project: le musiche dei Genesis filtrate attraverso il pianoforte di Adam Kromleow e Angelo di Loreto, due ragazzi americani (il primo di Chicago, il secondo di Buffalo) che si incontrano frequentando la Manhattan School of Music di New York e decidono di fondare il Genesis Piano Project, un duo di pianoforti acustici che riproduce i pezzi degli anni d’oro dei Genesis. Entrambi hanno avviate carriere soliste nel mondo jazz, la definizione di enfant prodige non è esagerata: All about Jazz definisce Adam “The real deal”, il Buffalo News “A sensational pianist, and brilliant young musician”; Angelo ha vinto nel 2011 , 2012 e 2013 il premio per la miglior composizione jazz dalla ASCAP. Oltre che negli Stati Uniti hanno tenuto tour in Cina, Corea, India, Nord Europa, Olanda e Inghilterra.

L’essenza della musica dei Genesis I Genesis Piano Project decidono di portare nel modo più fedele possibile gli arrangiamenti della band uscita britannica dalla Charterhouse School. Un loro concerto dà quindi la possibilità di ascoltare la musica dei Genesis nella sua effettiva essenza, aldilà delle messe in scena teatrali, degli emuli canori e dei fumi di ghiaccio. Da tempo si discute se la musica di Banks, Hackett, Rutherford, Collins e Gabriel non solo derivi ma possa anche essere definita musica classica: musica classica inglese della seconda metà del ventesimo secolo. Il concerto di Adam e Angelo risponde alla domanda, con la musica dei Genesis spogliata della voce di Peter Gabriel e degli effetti elettrici ed elettronici, con sezioni strumentale che rendono addirittura meglio che in originale, grazie alla maggiore dinamica degli strumenti acustici. A domanda precisa riguardo il seguire gli arrangiamenti originali di Banks & co. o doverli riscrivere rispondono: «La musica dei Genesis, secondo noi, é scritta e arrangiata così perfettamente che si rovinerebbe se cambiassimo qualsiasi dettaglio. Cerchiamo quindi di ricreare i brani il più possibile vicini alle versioni originali. La parte più eccitante di questo progetto é che ogni volta che lavoriamo su un arrangiamento scopriamo qualcosa di nuovo in queste canzoni anche se le abbiamo ascoltate per anni. Per esempio, Steve Hackett ha una sorprendente contro-melodia durante il chorus di The Lamia. E’ molto divertente provare ad incorporare tutti questi piccoli dettagli nei nostri arrangiamenti. A volte dobbiamo lasciar fuori qualcosa, ma facciamo del nostro meglio per includere tutto quello che possiamo!».