Dubbi sul caso Cancellieri. Ad insinuarli è Franco Corleone, garante della Regione Toscana per le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. «Non vorrei che qualcuno avesse sollevato il caso Cancellieri per bloccare il processo riformatore di cui le carceri italiane hanno bisogno. Mi auguro che le polemiche di questi giorni non impediscano la realizzazione di un piano di riforme molto forti. E' un timore che ho ed è anche fondato» ha spiegato il garante al termine della sua visita alla casa circondariale di Siena, prima di cinque tappe tra le carceri toscane che lo porterà il 7 novembre ad Arezzo, il 13 novembre a Lucca, il 14 novembre a Empoli e il 21 novembre all'opg di Montelupo. «So che nei prossimi giorni sarebbe stato presentato un decreto legge con misure molto incisive per cambiare le cose. Anche se non sarà dimissionato, non so se il ministro Cancellieri avrà la forza per continuare su quella strada. Pensare che questa vicenda sia stata creata strumentalmente – ha concluso Corleone – sarebbe preoccupante».
Droga e immigrazione all’origine del sovraffollamento Nel corso della sua visita a Siena, poi, il garante si è anche soffermato sul preoccupante sovraffollamento delle carceri toscane. «Il problema è nelle città metropolitane (Firenze, Prato, Pisa, Livorno) – ha spiegato – dove c’è sovraffollamento intollerabile a causa della legge sulla droga e in particolare l’articolo 37 sulla detenzione di sostanze stupefacenti». A creare problemi di sovraffollamenti nelle carceri toscane è anche l’immigrazione anche se «la carcerazione è stata ridotta. L’Europa ci ha imposto di non incarcerare le persone che non ottemperavano all’espulsione – ha spiegato il Garante -. Ma certo tutta la cultura che si è creata sullo straniero provoca molta detenzione e poche alternative. Bisogna immaginare per queste persone l’applicazione di leggi che permettono di lasciare Italia e tornare nel proprio Paese,il rimpatrio assistito e misure alternative. Dobbiamo cambiare il carcere e farlo diventare luogo solo per chi ha compiuto delitti gravi non reati per cui si può non entrare in carcere e avere sanzioni ugualmente efficaci e credibili per le vittime e per la società».
Urge l’istituzione del Garante nazionale «Chi in Parlamento si lamenta di segnalazioni che giudica improprie ha solo una cosa da fare: approvare la legge per l’istituzione del garante nazionale» ha poi auspicato Corleone. «Abbiamo un obbligo di convenzione Onu per approvare la legge e nominare il garante. Il Parlamento cosa aspetta? Oggi discuterà della vicenda Cancellieri ma se si trovasse un’altra giornata per approvare quella legge sarebbe più utile” ha aggiunto il Garante toscano spiegando che il garante nazionale avrebbe le funzioni di “un organo terzo con compito di affrontare tutte le questioni dei detenuti verso la Magistratura di sorveglianza e verso l’amministrazione penitenziaria».