Prima il bilaterale con la cancelliera Angela Merkel lo scorso 22 e 23 agosto, poi una settimana fa l’incontro con il presidente d’Israele Benjamin Nethanjahu, infine ieri la conferenza stampa congiunta con il presidente del Consiglio maltese Joseph Muscat. A pensar male si può dire che in questo 2015 il premier italiano Matteo Renzi stia facendo a Firenze le prove generali di quello che annunciò poche settimane dopo essere diventato capo di gabinetto italiano, ovvero far si che nella città di cui è stato sindaco per quasi sei anni, si svolga nel 2017 il G7, con i sette paesi maggiormente industrializzati. Una scelta che sembra essere confermata dalla volontà di Palazzo Chigi di svolgere la riunione dei paesi aderenti alla Nato a dicembre prossimo sempre a Firenze, con test sulla sicurezza importante anche fra l’8 ed il 10 novembre prossimo con la visita in città di Papa Francesco.
500 mln in palio per il G7 Ma la scelta di organizzare all’ombra del Duomo del Brunelleschi il G7 sarebbe importantissima perche sconvolgerebbe Firenze e vedrebbe investimenti sensibili su una serie di luoghi della città in riva all’Arno che riguardano infrastrutture e trasporti. Proprio da quest’ultimo punto di vista il piano bocciato lo scorso luglio di rifacimento della pista dell’aeroporto ‘Amerigo Vespucci’ da parte di chi doveva valutarne il masterplan approvato da tecnici e regione Toscana, avrebbe secondo gli esperti il retro messaggio che sarebbe difficile, con questo arrivo per gli aerei che esiste attualmente, far atterrare un gran numero di voli su Firenze in breve distanza temporale cosa indispensabile se si volesse organizzare il G7 nella città nativa di Dante Alighieri. Durante gli scorsi mesi estivi si è avanzata l’ipotesi che alla fine il meeting con i sette paesi piu’industrializzati si possa spostare a Milano, già sede quest’anno dell’Expo. Un qualcosa che farebbe si che a Firenze non arrivino nei prossimi mesi quei 500 milioni di euro che il governo italiano stanzierebbe per rifare ad esempio la Fortezza da Basso, luogo dove organizzare i principali incontro del G7 o la viabilità interna della città per spostamenti celeri di presidenti e relative delegazioni.
Il sindaco Nardella: «Nessun motivo perché non si organizzi a Firenze» A provare a stoppare i venti contrari a Firenze ci ha pensato nelle ultime ore il sindaco della città Dario Nardella che ha dichiarato: “Non ci sono novità sul G7 nel senso che non è mai stato messo in discussione l’idea del presidente Renzi anche se deve essere tutto ufficializzato. Comunque voglio dire una cosa con molta chiarezza, noi abbiamo delle opere pubbliche strategiche da realizzare e le faremo in ogni caso:la Fortezza da Basso, la pista dell’aeroporto, e ad oggi non c’è alcun motivo perché il G7 non si faccia a Firenze, al di là di quelle che possono essere delle esigenze di carattere internazionale rispetto alle quali una città non può fare molto”.