«Creare un polo con Carige e Popolare di Bari, pulito da rischi legali e creditizi». E’ l’ipotesi sul futuro di Mps tracciata da Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

«Banca-rete senza bagni di sangue» Un’ipotesi in cui Sileoni vede la possibilità di far nascere «una banca pubblica da 2.300 sportelli che, sul modello di Poste, potrebbe usare dietro convenzioni servizi e prodotti di altre banche – dichiara al Corriere della Sera -. Diventerebbe una banca-rete che non creerebbe bagni di sangue perché le tre banche non sono territorialmente sovrapposte, e senza esborsi dello Stato».

«Fusione con Unicredit? Impatti molto pesanti» Non l’unica ipotesi per dare un futuro alla banca senese. Sileoni vede anche la possibilità che lo Stato possa «prendersi altri due anni di tempo per cercare un partner, ma si deve trattare con la Ue». In entrambi i casi «va monitorata la situazione di Mps – spiega Sileoni -. Non vedo bene che possa finire a Unicredit per di più con soldi pubblici, perché avrebbe impatti molto pesanti a livello territoriale e occupazionale che temo sarebbe difficile da gestire anche con il fondo esuberi».