Un piano esuberi da 2670 lavoratori entro il 2025, un ritorno all’utile nel 2023 dopo che il 2022 si chiuderà con un risultato netto in pareggio. Sono gli step prefissati nel piano strategico di Mps 2021-2025 che evidenzia come nel 2021 il risultato sarà «impattato da oneri di ristrutturazione e da rettifiche di valore su crediti legate alla emergenza pandemica, ma con una attività commerciale in linea con quanto osservato nella seconda metà del 2020». Un piano che non pone vincoli a possibili fusioni, come quella molto chiacchierata con Unicredit.

Sileoni (Fabi): «Solo primo tempo partita molto complessa» Si tratta «soltanto del primo tempo di una partita molto più complessa nella quale incideranno la voglia, l’intenzione e la determinazione delle “parti interessate” rispetto alle decisioni già prese della Banca centrale europea e della Commissione europea» dichiara il segretario generale Fabi Lando Sileoni. «Mentre gli esuberi sono numericamente identificati, tutti da gestire con pensionamenti e prepensionamenti volontari, come accaduto in tutti i piani industriali dei principali gruppi bancari italiani, non è ancora identificabile il numero delle assunzioni che comunque non potrà essere inferiore al 50% del totale delle uscite. L’argomento sarà oggetto di trattativa sindacale».

Fisac Cgil: «Battersi per significativa riduzione esuberi» Dal canto suo la Fisac Cgil esaminerà «con grande attenzione» il piano strategico di Mps e non chiude la porta a priori ad una eventuale aggregazione con un Unicredit. «Non intendiamo fare il tifo per questa o quella soluzione, per un’aggregazione piuttosto che un’altra. Siamo invece interessati a che siano determinate le condizioni affinché il patrimonio che Monte dei Paschi rappresenta nel contesto bancario italiano resti tale, in termini di valore delle competenze professionali dei suoi dipendenti e di servizio ai cittadini e ai territori», si legge in una nota. La Fisac si batterà per una «soluzione tale da consentire una significativa riduzione del numero degli esuberi che il nuovo piano industriale prevede, anche attraverso la valorizzazione di tutte le attività e le funzioni presenti nei vari territori», obiettivo che si può raggiungere «”anche nell’ipotesi di un’aggregazione di Monte dei Paschi con un altro Istituto di Credito».

Colombani (Cisl): «Non accettabile impostazione dogmatica del taglio degli organici» «E’ fondamentale che la Bce autorizzi il capital plan che le sarà sottoposto per consentire alla banca più antica del mondo di competere alla pari al fine di sostenere famiglie e Pmi. Considerate le uscite volontarie e il turn over, non è accettabile che la Dg Competition continui con l’impostazione dogmatica del taglio degli organici». Questo il commento del segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani al piano strategico 2021 – 2025 approvato dal Cda del gruppo Mps. “Negli ultimi otto anni il personale si è ridotto di 9mila lavoratori – continua Colombani – Una ulteriore riduzione di più del 10% delle persone occupate è incomprensibile.