«Renzi ha convocato l’Assemblea nazionale, io ci sarò e mi candiderò alla segreteria del Pd». Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, ai microfoni di Radio Cusano Campus. «Se mi candiderò a fare il segretario – ha aggiunto – farò il segretario per 4 anni e non mi candiderò come premier. Uno dei mali del Pd è stato proprio questo. Quasi tutti i segretari che si sono succeduti hanno pensato più alle loro ambizioni di guidare il Paese piuttosto che al Pd».
«Bisogna portare il Pd a sinistra» «Credo che bisogna portare il Pd a sinistra, c’è una domanda forte in questa direzione e io posso intercettarla» ha aggiunto Rossi, ribadendo la sua intenzione di candidarsi a segretario del Partito Democratico. «La mia non è una sinistra di chiacchiere – ha spiegato, ai microfoni di Radio Cusano Campus – è una sinistra chi si è misurata con il governo. Voglio ricostruire un’area socialista, sociale, mentre Renzi rappresenta un’area social liberale. Come tutti i partiti progressisti è normale che queste due anime si scontrino e che vinca il migliore». Per quanto riguarda l’apporto della minoranza Pd, «se ci saranno i vari Cuperlo e Speranza sono contento – ha aggiunto Rossi – ma più che fare una sorta di coalizione contro qualcuno, l’importante è che sia chiaro ai militanti, ai compagni, agli elettori, come ragiono, e uscire un po’ dalle logiche delle correnti». «Gentiloni al governo fino a scadenza naturale? Sarebbe troppo tempo» ha sottolineato il governatore Rossi. «Non si può nemmeno aspettare ottobre per avere il vitalizio – ha aggiunto – sarebbe come dare un bazooka ai propri oppositori. Spero che Gentiloni faccia un piano per le assunzioni dei giovani nel pubblico e nel privato. Poi dovrebbe occuparsi del Mezzogiorno e della povertà, garantendo un reddito di inserimento sociale che sia adeguato»