«Cosi’ si va diritti verso la liquidazione coatta, non c’e’ scampo. Serve subito un deciso cambio di passo perche’ il piano di rilancio del Maggio musicale fiorentino e’ totalmente fallito: il rischio che corre la Fondazione e’ di arrivare al 2018 senza raggiungere gli obiettivi previsti, andando incontro alla sua definitiva chiusura». L’orizzonte a tinte fosche lo descrive Enrico Sciarra, segretario generale della Fials, il sindacato degli orchestrali. Critiche pungenti e dito puntato contro Francesco Bianchi, il sovrintendente, e il management dell’ente lirico. Questione di cassa e di conti che non tornano, e di pianificazione artistica, «due lati dello stesso problema».
Troppe incognite E qui la Fials riporta letteralmente uno stralcio della relazione del collegio dei revisori dei conti allegata al bilancio consuntivo 2015: nello stato patrimoniale del Maggio, scrivono i revisori, «si evidenzia una situazione debitoria complessiva che e’ motivo di apprensione», con i valori «non in linea con quelli previsti dal piano» visto che registrano «uno scostamento di oltre 20.000.000 di euro». Perplessità dei revisori «che confermano le valutazioni espresse alcuni mesi fa dal commissario straordinario per gli enti lirici Pier Francesco Pinelli». A questo poi, sottolinea il sindacato, vanno aggiunte «una serie di incognite». Su tutte «la ripercussione per le decine di cause perse dalla Fondazione per aver sbagliato i criteri di applicazione delle norme per il trasferimento in Ales del personale in esubero».
Le accuse alla gestione artistica Il j’accuse di Sciarra poi si riversa sul «costo del management del teatro» 1.307.162,50 euro l’anno che grazie ai premi puo’ arrivare a 1.402.662,50. E qui, parlando della ‘testa’ del Maggio, il segretario nazionale del sindacato degli orchestrali lancia accuse durissime sul merito della gestione artistica: «La programmazione e’ inadeguata, di impalmabile spessore», per questo «il pubblico si e’ disaffezionato e il teatro e’ quasi sempre vuoto». Il problema e’ che «manca totalmente un vero progetto culturale e produttivo degno di Firenze», cosi’ non solo latita il pubblico «ma anche gli sponsor, senza contare che dell’annunciata campagna di crowfunding si sono perse completamente le tracce». Per questo, e qui il numero uno della Fials si rivolge direttamente al sindaco di Firenze, Dario Nardella, al Consiglio comunale e alle forze politiche, «occorre rimuovere l’attuale dirigenza e il sovrintendente Francesco Bianchi per dotare il Maggio musicale di un vero sovrintendente e di un direttore artistico di caratura internazionale». Per parte sua il sindacato si adoperera’ con «ogni mezzo per salvare la Fondazione: dalle assemblee, ai contatti con la politica, agli scioperi».