Fusioni si, fusioni no: il dibattito è aperto. Sull’ipotesi, che riguarda anche città metropolitane come Firenze, Prato e Pistoia (o le realtà della costa toscana), «in questo momento le condizioni amministrative non ci sono, vediamo cosa succederà a ottobre dopo il referendum, ma il dialogo politico tra le amministrazioni per sviluppare politiche comuni è però già avviato». Così il presidente di Anci Toscana, e sindaco di Prato, Matteo Biffoni, parlando con i giornalisti sul tema delle fusioni dei Comuni, a margine di un’iniziativa svoltasi a Firenze.
Fusioni e aree vaste «Se penso all’area di Firenze-Prato-Pistoia – ha aggiunto Biffoni– per una città metropolitana unica al momento non ci sono le condizioni ma c’è comunque un dialogo aperto tra i sindaci, e tra le comunità, per fare sì che alcune scelte in termini di sviluppo e urbanistica possano avere una lingua comune». Secondo Biffoni «alcune dinamiche, lentamente, iniziano, a mettersi in moto. Pensiamo poi che ormai in Toscana ci sono 3 sole Asl e su un tema così importante come la sanità bisogna necessariamente dialogare tra i vari territori del sud, del nord e del centro della Regione. Le tre Asl di area vasta ci ‘costringono’ a sedersi attorno a un tavolo e discutere della sanità. Questo può essere un primo momento che ne può generare altri».
Anci e Uncem: una cosa sola? «A tutte quelle forme associative e locali che trovano dentro Anci una collocazione che gli consenta di esprimersi»., ha aggiunto ancora Biffoni che però intende proseguire nel percorso per legarsi sempre di più ad Uncem. «I servizi resi alla popolazione – ha detto ancora Matteo Biffoni – in questi tre anni hanno confermato la bontà e l’utilità del progetto, nato per i territori più disagiati, montani e periferici, dove è più difficile accedere ai servizi, in particolare per i cittadini più fragili. Ora dobbiamo far tesoro di questa esperienza che definirei necessaria, migliorarla e allargarla anche ad altri servizi e soprattutto ad altri comuni. Proprio per questo Anci avrà un ruolo ancor più importante: lavoreremo con Uncem per dotare più territori possibile di un presidio fisso e irrinunciabile». Per Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana «è un momento importante quello di oggi perché in un percorso di integrazione e quindi di unione delle forze tra le due associazioni, Uncem e Anci insieme alla Regione, puntiamo a consolidare le attività sui territori che hanno come unico obiettivo quello di portare più servizi ai cittadini e facilitarne l’accesso, specialmente per la fascia di popolazione debole. Dopo la fase sperimentale, questi diventano progetti di eccellenza sul territorio unici a livello nazionale. Siamo orgogliosi di aver portato più servizi in un momento in cui è sempre più difficile anche il loro mantenimento».