«I cittadini di Riparbella e di Castellina hanno tolto molti dubbi in queste ore. Probabilmente si, nel 2016 i Comuni rappresentano ancora una risorsa ed un’opportunità». A commentare l’esito del referendum sulle fusioni dopo il voto nei sei Comuni toscani è il direttivo di Toscana Civica. «Se ne facciano una ragione quelli del Pd, – spiegano – in particolar modo chi è in buona fede. Perché dietro alle fusioni forzate non c’è il bene dei territori, ma solo una volontà di controllo e di potere da parte del partito egemone ma che scricchiola sempre più».
La federazione Toscana Civica si è battuta contro le unioni prima e contro le fusioni. A partire dall’impegno dei suoi rappresentanti in Bassa Val di Cecina, come Sascia Lucibello per Riparbella, Sandro Ceccarelli di Guardistallo e Fabrizio Burchianti di Casale. «Abbiamo preso parte a queste consultazioni solo nell’interesse dei cittadini – spiega ancora la Federazione – perché amiamo le nostre terre. Adesso riteniamo che serva voltare pagina e trovare nuove forme, più snelle e a geometria variabile, per la gestione delle funzioni associate. Politiche di territorio sì ma senza mortificare nessuno. E senza carrozzoni o inutili sprechi. Ci dispiace per i due sindaci della Val di Cecina usciti sconfitti. Erano stati però chiaramente avvertiti: probabilmente per il futuro della Toscana – concludono – ascoltare solo la campana del Pd potrebbe non bastare più. Prossimamente lavoreremo per esprimere delle proposte alternative, per mettere al centro i Comuni, dai quali serve ripartire, per dare un futuro al territorio».