Prosegue senza sosta l’attivismo del Comitato spontaneo nato a Torrita di Siena e Montepulciano contrario alla fusione tra i due comuni della Valdichiana senese. L’iniziativa Orgoglio Comune dello scorso 22 settembre che portò a sfilare per Torrita circa cinquecento persone, alla presenza di molti sindaci provenienti da tutta Italia, intanto ha già prodotto qualche significativo risultato sul piano politico.
«Va interrotto il processo di fusione tra Montepulciano e Torrita», ha detto in un’intervista alla emittente NTI poi ripresa da Centritalianews, il consigliere regionale Stefano Scaramelli, da sempre favorevole alle fusioni. In questo caso, invece, complice l’ottimo risultato della marcia di Orgoglio Comune e anche i dissidi scoppiati nella corrente renziana in vista del congresso del Pd, ha fatto una rapida inversione a U sul tema: «Quando la comunità si divide quel “percorso va interrotto”», ha detto rivolgendosi proprio al sindaco di Torrita, Giacomo Grazi.
Intanto, a nostra precisa domanda anche il candidato alla segreteria provinciale del Pd, Massimo Bernazzi, ha ribadito come per procedere sulla strada delle fusioni tra Comuni occorra «ragione, dialogo, motivazioni, logica, valorizzazione delle rispettive risorse, consenso delle popolazioni, niente strappi».
Insomma, il Pd provinciale sembra fare se non proprio marcia indietro per lo meno non marcia avanti tutta. Intanto, si è fatto vivo il Comitato per il Si alla fusione che nei giorni scorsi ha tenuto una iniziativa al teatro di Acquaviva di Montepulciano. «Anche se più che di Comitato del Si è più corretto dire la somma dell’Unione Comunale del Pd e degli amministratori di Montepulciano», replicano quelli del BNo alla fusione.
«Bilancio della serata – spiega una nota – tante parole insignificanti e zero contenuti. Il rappresentante dell’Anci, che ha parlato del pendolarismo e della somma delle attività commerciali e manifatturiera i due paesi e di altri numeri poco significativi, facendoli passare come elementi qualificanti in prospettiva fusione. Poi c’è stato il solito ritornello con l’esempio dell’ospedale di Nottola, come sinonimo di “lungimiranza politica”, che comunque, è bene ricordare, oggi sconta evidenti difficoltà causate dagli accentramenti gestionali di area vasta. Quindi diciamo che non è proprio il momento giusto per portarlo a esempio di funzionalità».
«I Comuni erogano servizi, sono l’espressione politica di una comunità e sono l’istituzione più vicina ai cittadini. Gli ospedali, invece, curano i malati e fanno assistenza sanitaria. Paragonare l’ospedale a un Comune è come mettere assieme l’acqua e il vino, ma oramai vediamo che è l’unico argomento a cui si aggrappano per giustificare la fusione».
Una questione che denunciano quelli del No poi è il programma elettorale del sindaco Grazi del 2014. «Il Sindaco di Torrita di Siena, che non aveva la fusione nel programma elettorale, pensa davvero di riuscire a sopprimere il nostro Comune delegando il tutto a una società privata senza metterci la faccia? Al riguardo vogliamo ricordare al comitato del si che alla festa de L’Unità di Montefollonico ad agosto del 2016, hanno dichiarato che avrebbero fatto 100 assemblee per informare i Cittadini. Di fatto, ad oggi, ne hanno fatta una sola, quindi fino ad ottobre del 2018 dovrebbero fare circa 9 assemblee al mese per rispettare la parola data».
La storia continua…