La trattativa con il fondo d’investimento di Dubai per la cessione del 100% delle quote del Pisa sembra essere saltata definitivamente. Non c’è accordo tra compratore e venditore, la Britaly Post del patron nerazzurro Fabio Petroni, da due settimane agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta, sulla durata della due diligence per la verifica del reale stato finanziario del club.
Salta la trattativa sul Pisa calcio L’intesa sul controvalore delle quote, raggiunta a 6,5 milioni di euro, non è sufficiente per arrivare al closing dell’operazione, perché gli investitori di Dubai hanno chiesto almeno quattro settimane di tempo per incaricare un advisor esterno di valutare lo stato dei conti, mentre la famiglia Petroni pretende che l’intesa si formalizzi «entro e non oltre il 12 settembre» e che la richiesta di altro tempo sia solo «un espediente per rivedere il prezzo finale». Intanto, la squadra si è allenata per il secondo giorno consecutivo senza allenatore e ora minaccia uno sciopero e di non recarsi a Terni per giocare la prima giornata di campionato.
L’intervento del sindaco Sulla vicenda è intervenuto anche il primo cittadino di Pisa Marco Filippeschi che, in una nota, si dice «sconcertato e amareggiato». «Non capisco la vera ragione di una risposta negativa. E’ inaccettabile. La trattativa si può e si deve chiudere – ha aggiunto il sindaco -. S’impone un ripensamento: è l’esortazione di un’intera comunità che ha ragioni fortissime e è mobilitata perché non vuole subire un’ingiustizia. A me, nella lunga giornata trascorsa, non è stato mai chiesto da Britaly Post di facilitare un chiarimento, di proporre a Equitativa specifiche correzioni. I vizi di metodo sono evidenti. Il passo in avanti fatto è stato sostanziale e la soluzione è possibile. Il presidente Andrea Abodi ha condiviso il valore positivo e concreto dell’offerta rialzata, l’accorciamento dei tempi della due diligence, la garanzia di pagamento e la chiamata immediata di Rino Gattuso da parte dell’offerente. Tutto quanto Britaly aveva richiesto. Ora spetta alla Lega di serie B della Figc imporre il rispetto delle regole e convincere la proprietà a cedere. L’impedimento dell’avvio del campionato, con i danni fatti alla società, al progetto sportivo, all’immagine della serie cadetta, ha precise cause. Sono note. Lo stesso vale per la vertenza sindacale aperta dai calciatori – ha concluso Filippeschi -. Questa situazione gravissima deve portare a rapidissime e incisive scelte. In coerenza con i chiari e motivati avvertimenti degli ultimi giorni».
Prima partita rinviata In base a tutto questo è stata rinviata a data da destinarsi la partita tra Ternana e Pisa valida per la prima giornata del campionato di serie B che si sarebbe dovuta disputare domani sera: lo ha deciso il presidente della Lega di serie B, Andrea Abodi, visti i problemi societari del club toscano. La decisione è stata presa – informa la Lega – d’intesa col presidente della Figc e i componenti del Consiglio di Lega di B, sentita l’Aic. La Lega invierà alla Procura federale una relazione sui fatti avvenuti.