Il tanto atteso piano industriale non è arrivato, ma Cevital ha comunque dato garanzie che hanno convinto il Ministero, che a sua volta ha messo dei paletti al gruppo algerino. Il presidente Issad Rebrab ieri pomeriggio è arrivato al Mise con le idee chiare, ma ancora un paio di punti da mettere a fuoco prima di poter consegnare il piano ufficiale. Per questo, il ministero gli ha concesso altre due settimane. Allo stesso tempo però sono arrivate delle rassicurazioni: Cevital stanzierà entro aprile 17 milioni di euro per far ripartire i laminatoi Lucchini e soprattutto entro luglio arriverà l’ordine per il primo forno elettrico (che dovrà essere realizzato entro la fine del 2016), con un investimento di 115 milioni di euro.
Pollice alto di Enrico Rossi, preoccupazione sindacati Soddisfatto il governatore Enrico Rossi: «Piombino tornerà a produrre due milioni di tonnellate d’acciaio all’anno». Più preoccupati invece i sindacati, che invece attendono il piano soprattutto per parlare di ammortizzatori sociali e il riassorbimento di tutti i lavoratori ex Lucchini. Una trattativa che partirà già lunedì, con l’obiettivo di raggiungere il prima possibile un accordo che tenga in piedi i contratti di solidarietà. Sindacati e lavoratori comunque ne discuteranno già questo pomeriggio in un’assemblea aperta in piazza Gramsci, in pieno centro a Piombino.
I prossimi sviluppi Rispetto alla parte siderurgica, Tidjani ha illustrato i progetti che in pratica sono quelli più volte annunciati, accompagnati però dalla quantificazione dell’investimento (circa 300 milioni) e dalla previsione dei tempi per la loro realizzazione: quindi 17 milioni andranno subito per un revamping dei treni di laminazione, poi dopo la firma del contratto definitivo Tidjani ha spiegato che verrà effettuato l’ordine per il primo forno elettrico, da realizzare in Padule con 115 milioni d’investimento, mentre durante questi lavori verrà ordinato il secondo forno elettrico per il completamenti dei lavori nella nuova acciaieria, con altri 166 milioni di investimento complessivo che, secondo Cevital, dovrebbe consentire entro il 2017 di far ripartire l’acciaieria fino a produrre due milioni di tonnellate all’anno. Il viceministro Claudio De Vincenti peraltro ha posto varie domande sulla sostenibilità finanziaria dei vari passaggi, mostrandosi soddisfatto per l’impianto complessivo del progetto Cevital, concedendo così un nuovo periodo di tempo in modo da perfezionare il Piano industriale.