«Toscana Energia informa che questa mattina una ditta che stava eseguendo lavori per la posa di fibra ottica ha provocato la rottura di una condotta del gas in Via Michelazzi, angolo Becciolini. Il danneggiamento ha provocato una fuoriuscita di gas. Sul posto sono intervenuti in breve tempo i tecnici di Toscana Energia, che stanno provvedendo alla messa in sicurezza del tratto di rete». Con questa breve nota stampa, Toscana Energia ha comunicato una fuga di gas avvenuta questa mattina in zona Rifredi a Firenze, e per cui è stato disposta l’evacuazione di otto stabili.
Errore imperdonabile Il problema, è stato spiegato dall’amministrazione comunale, è in fase di risoluzione ed è già stata tolta la tubatura interessata. «In quell’area la società Open fiber sta svolgendo i lavori per la banda larga, ed è stata toccata una parte della rete del gas: credo che sia un fatto grave, non accetteremo più errori di questo tipo perché la città non può pagare per errori altrui – ha dichiarato particolarmente contrariato per quanto avvenuto questa mattina a Firenze, il sindaco Dario Nardella -. Se Open fiber crea nuovamente danni e vi saranno nuovi incidenti, prenderemo provvedimenti immediati e valuteremo anche il blocco dei lavori sulla banda larga, se non vengono offerte garanzie che eventi del genere non accadranno più». Il rientro a casa per chi ha dovuto lasciare le proprie abitazioni dovrebbe avvenire già nel pomeriggio di oggi, così come in giornata è prevista la riapertura di via Michelazzi, chiusa in seguito alla perdita di gas causata dalla rottura di un tubo durante lavori per la posa della fibra ottica. Palazzo Vecchio ha comunicato che venti residenti evacuati sono stati sistemati presso la sede della Misericordia di Rifredi, dove è stato offerto loro un pasto, ma sono in totale 90 le case interessate, per duecento residenti in totale. «Non è la prima volta che gli operai» che stanno posando la fibra «arrecano danni alle nostre reti – ha aggiunto il sindaco Nardella -. Vogliamo verificare fino in fondo quali siano le responsabilità. Per fortuna l’intervento di vigili del fuoco e polizia municipale è stato tempestivo, e pare, per fortuna, che la situazione sia meno grave di quanto sembrasse all’inizio. Ho chiamato l’amministratore delegato di Open fiber, Tommaso Pompei. Per noi la banda larga è un progetto fondamentale ma non possiamo più tollerare eventi di questo tipo».
Rimpallo di responsabilità La stessa società Open fiber nega di aver rotto il tubo: «Abbiamo mappe aggiornate e abbiamo scavato a 26 centimetri dal tubo. Stiamo cercando anche noi di capire cosa sia successo: pensiamo che siano state le vibrazioni a far sganciare un giunto della tubazione ma siamo certi di non aver rotto niente». Nel pomeriggio ci sarà un incontro con Palazzo Vecchio e le due società interessate dalla vicenda. Secondo una prima ricostruzione i tecnici che dovevano operare sulla fibra ottica hanno bucato un grosso tubo di metano provocando la fuga. Il sospetto è che la ditta in subappalto avesse delle mappe non aggiornate.