Nessun servizio di pulizia, un pasto al giorno al posto dei tre previsti dalla convezione e altre irregolarità. Queste le accuse che hanno fatto scattare gli arresti domiciliari per la presidente del consorzio Astir Loretta Giuntoli e l’interdizione dalla professione per 9 mesi per i due legali rappresentanti della cooperativa Humanitas, Roberto Baldini e Alberto Pintus, che fa capo allo stesso consorzio, nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Prato nella gestione di 8 centri di accoglienza straordinaria (Cas) per richiedenti asilo, situati a Prato, Carmignano e Poggio a Caiano. Frode nelle pubbliche forniture l’ipotesi di reato al centro dell’inchiesta condotta dalla digos di Prato e che ha portato all’emissione delle misure cautelari nei confronti della presidente di Astir e dei due legali rappresentanti della coop Humanitas. A Giuntoli contestata anche l’accusa di minacce nei confronti di tre dipendenti del consorzio.

Tutto documentato in foto e video L’inchiesta era partita all’inizio dell’estate scorsa in seguito alle segnalazioni di alcuni cittadini di Poggio a Caiano. Secondo quanto riferito dal procuratore della Repubblica Giuseppe Nicolosi, che sovraintende le indagini coordinate dai Pm Laura Canovai e Egidio Celano, alcuni dei profughi ospiti delle strutture sarebbero stati «costretti a recuperare dalla spazzatura le lenzuola per coprirsi», oltre che «a accendere fuochi in giardino per poter cucinare». La Polizia ha documentato le irregolarità con immagini fotografiche e video. Nell’ambito degli stessi accertamenti a luglio scorso era scattato il sequestro probatorio, per violazione urbanistiche, di cinque appartamenti adibiti all’accoglienza per migranti gestiti a Prato e nella provincia dal consorzio Astir.

Pronta a lasciare e a collaborare La presidente del consorzio Astir Loretta Giuntoli, arrestata stamane nell’ambito dell’inchiesta della procura di Prato su presunte irregolarità nella gestione di alcune strutture per l’accoglienza dei migranti, vuole lasciare l’incarico per difendersi. E’ quanto si spiega dal suo legale, l’avvocato Pier Nicola Badiani che riferisce anche che Giuntoli è rientrata da una viaggio in Terra Santa, iniziato lo scorso 14 dicembre e che doveva concludersi a gennaio, «con 10 giorni di anticipo per mettersi a disposizione delle autorità». «Attendiamo l’interrogatorio del giudice per cercare di chiarire la vicenda. Loretta Giuntoli – spiega Pier Nicola Badiani in una nota – ha manifestato la volontà di dimettersi da tutte le cariche rivestite per concentrarsi sulla sua difesa, con piena fiducia nella magistratura, e per tutelare le strutture e i posti di lavoro».