Qualche giorno fa una piazzola di emergenza lungo la statale E45 “Tiberina” ha ceduto, interessata da una frana che per fortuna non ha coinvolto nessun automobilista che transitava in direzione nord verso Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo. Così, al km 152, si è formata una voragine alta quasi due metri e il transito è consentito solo sulla corsia di sorpasso.

Fortunatamente Anas aveva già provveduto a chiudere la piazzola in modo definitivo dopo aver rilevato un peggioramento del dissesto che si è poi gradualmente aggravato nei giorni successivi fino al cedimento definitivo. A causa di questa situazione il sindaco di Pieve Santo Stefano, Albano Bragagni, ha emesso un’ordinanza di sgombero delle abitazioni di tre famiglie che risiedono a meno di cento metri dal luogo della frana, in posizione più bassa rispetto al guard-rail della piazzola. Decisione presa a scopo cautelativo fino alla conclusione dei lavori di messa in sicurezza. Dalle immagini fotografiche, al vaglio della Procura, emergerebbe che una crepa nella piazzola era presente fin dal luglio 2011. Secondo la Polstrada tifernate due sono le ipotesi da verificare: o si è trattato di uno smottamento del terreno, come sostiene Anas, oppure è l’ennesimo cedimento strutturale della sede stradale con l’asfalto corroso da una miscela di sale antigelo e acqua piovana. Spetterà a un geologo l’incarico di risolvere il dilemma.

Al Procuratore capo Roberto Rossi il compito di verificare se sussistono le condizioni per replicare il capo di imputazione di attentato alla sicurezza dei trasporti, già contestato in un’altra inchiesta, oppure aprire un nuovo fascicolo nei confronti dei tecnici che circa 50 anni fa progettarono la E45.

Tra l’altro, proprio a fine novembre 2017 il Comune pievano aveva siglato una convenzione con Anas (per una cifra erogata dalla stessa Anas intorno ai due milioni e mezzo di euro) per avviare il progetto dei lavori di ripristino della funzionalità della viabilità comunale, unica alternativa all’itinerario della superstrada, lungo la ex Tiberina 3Bis nel tratto Valsavignone – Canili di Verghereto, oggi disastrato e impraticabile. Il progetto per il ripristino è al momento in fase di validazione.