Farina, acqua, lievito. E la magia del pane si compie in un tradizione millenaria da generazioni. Una tradizione a cui Altopascio (Lucca) dedica ogni anno una festa, quella del pane tra strade e piazze del centro storico. La cittadina è stata, ed ancora, una delle tappe più importanti nel tracciato toscano della via di pellegrinaggio e il pane rappresentava la forma più semplice e autentica dell’accoglienza per i pellegrini che trovavano ospitalità nella Magione dei Frati Ospitalieri del Tau. Una tradizione che ha attraversato i secoli perché ancora oggi il pane rappresenta una voce importante nell’economia di Altopascio.
Pane e tutte le cose buone del territorio La Festa in programma il 9 e 10 maggio ha per titolo quest’anno, “Pane e tutte le cose buone del territorio”, per celebrare il suo pane, cotto senza sale come da tradizione toscana, che «si è guadagnato la notorietà – spiegano gli organizzatori – grazie alla qualità delle materie prime, alla manualità del processo produttivo, al sapore particolare». Oltre a stand dedicati al pane e ad altri prodotti tipici del territorio grazie alla collaborazione dell’Associazione Strade del vino e dell’olio, ci sarà anche un mercatino dell’antiquariato e dell’artigianato. Tra gli eventi collaterali un raduno Ferrari a cura di Autosport Service Pistoia e una rievocazione a cura del Comitato trattori d’epoca e trebbiatura di Altopascio.
Il pane di Altopascio a Expo La Festa del pane, si spiega ancora dagli organizzatori, avrà poi «una importante appendice il 25 maggio all’Expo di Milano nella Cascina Triulza che ospita il padiglione dell’Associazione Città del Pane (ne fanno parte 50 comuni di 15 regioni), di cui Altopascio è comune capofila». Oltre ad un convegno sul valore nutritivo e la valenza dietetica del pane senza sale e del suo processo di panificazione, il sindaco di Altopascio Maurizio Marchetti, presidente delle Città del Pane, accompagnato da altri sindaci, farà una visita ufficiale al padiglione Expo della Santa Sede consegnando un cesto di pane. Questo gesto ha un valore simbolico e pratico perché è allo studio un progetto, che dovrebbe essere definito proprio in quella occasione, per stabilire un rapporto fra le Città del Pane e la Caritas per rifornire di pane le mense della Caritas situate almeno nelle città aderenti all’associazione.