Una mostra, quattro arazzi e mezzo millennio di storia: nella sala delle Reali Poste la direzione della Galleria degli Uffizi ospita ”La Galleria degli arazzi. Fragilità della bellezza”, l’esposizione curata da Giovanna Giusti.
Una nuova vita dopo il restauro In mostra quattro arazzi cinquecenteschi d’altissimo tenore storico-artistico che, dopo i sapienti restauri che hanno visto protagonisti sia il settore dedicato dell’Opificio delle Pietre Dure, sia operatori privati di provata esperienza, hanno recuperato sicurezza strutturale e ordine estetico. Protagonisti sono il grande panno raffigurante ‘La spoliazione dei corpi dopo la battaglia di Canne’, tessuto intorno alla metà del XVI secolo dall’arazziere fiammingo Cornelis de Ronde, i già restaurati negli anni ’90 Ecce Homo e Resurrezione, pezzi devozionali tessuti da un altro fiammingo Nicola Karcher per la manifattura medicea su cartoni di Francesco Salviati, e il fragilissimo panno, tessuto completamente in seta da Giovanni Rost nel 1553, raffigurante Dicembre, Gennaio e Febbraio, della serie dei Mesi, cui il Bachiacca fornì i cartoni. Per questo arazzo si è reso necessario un intervento assai impegnativo mirato a stabilizzarne il precario stato conservativo e a renderlo nuovamente esponibile e dunque visibile. L’esposizione inaugurata oggi proseguirà fino al 28 giugno e sarà visitabile dal martedì al sabato, dalle 14 alle 18, con ingresso libero. Dopo la mostra che nel 2012 mise in esposizione 17 panni di magnifiche serie, «sono lieta di questa nuova e rara occasione – ha affermato il soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini -. Solo conservando gli arazzi nelle condizioni imposte dalla loro intrinseca e ineliminabile fragilità, e in seguito al restauro (atto supremo di tutela ai fini della loro trasmissione alle generazioni future) condividere col pubblico la bellezza della preziosa narrativa e della loro magistrale sapienza tecnica, è possibile non far confliggere tutela e valorizzazione”