Soddisfazione della Cia Toscana per l’approvazione della Legge regionale che disciplina il fotovoltaico a terra. Il “SI” è giunto con un ampio confronto in Consiglio ed un voto unanime che non può far altro che “far bene” all’agricoltura toscana, promuovendo la green economy, la tutela ambiente e paesaggio e mettendo un freno al rischio “pannello selvaggio”. “Un risultato – commenta Giordano Pascucci, presidente Cia Toscana – che è stato ottenuto anche grazie alla costante iniziativa e mobilitazione promossa dalla Cia da più di un anno. Ma questo risultato – aggiunge con preoccupazione Pascucci – rischia di essere vanificato dal Decreto “ammazza-pannelli” del Governo; per questo appoggiamo pienamente l’iniziativa e parteciperemo alla mobilitazione promossa dalla Regione Toscana e dal presidente Rossi. In gioco – aggiunge – c’è il futuro energetico del paese: noi siamo per una scelta netta a favore delle fonti rinnovabili, della produzione diffusa di energia, del risparmio energetico”.


La normativa – La legge approvata – sottolinea la Cia Toscana – contiene tre elementi di grande e positivo rilievo: diventa prioritaria la funziona agricola del territorio rurale; si pone un freno deciso all’erosione dei suoli agricoli, escludendo dalle aree non idonee solo le aree già classificate come urbane e produttive; quindi – prosegue la Cia – non ci potrà essere ulteriore sottrazione di terreni agricoli, salvo che nelle aree che verranno proposte al Consiglio Regionale dalle province entro i previsti 90 giorni. La legge inoltre valorizza in pieno il ruolo dell’impresa agricola nella produzione di energia come attività connessa all’agricoltura. E definisce una disciplina che di fatto coniuga la promozione dello sviluppo delle fonti rinnovabili con la salvaguardia ed il rilancio dell’agricoltura e con la tutela ambientale e paesaggistica.


Decreto ammazza-pannelli – “Ma, nel momento in cui la Regione Toscana, ha approvato la Legge che disciplina il fotovoltaico a terra – sottolinea Marco Failoni, Cia Toscana – il Governo nazionale approva il Decreto “ammazza-pannelli”, annunciando una futura revisione degli incentivi (rivisti peraltro lo scorso agosto dallo stesso Governo) che getta nel panico tutti gli operatori, strangolando di fatto il neonato settore nella culla. Più promettente la parte del Decreto sulle biomasse e l’energia termica, che recepisce le Direttive UE, anche se in buona parte si tratta di annunci e non di norme immediatamente operative. Indicibile caos, infine, anche per le procedure autorizzative – conclude Failoni -, modificate dal Decreto nazionale mentre la Regione si apprestava a recepire la precedente norma nazionale a seguito di una sentenza della Corte Costituzionale”.


Modificare il decreto Romani – Dalla Cia parte un appello a tutte le forze politiche toscane, che con il voto di ieri hanno mostrato di saper ragionare al di là dell’appartenenza politica. “Si promuova insieme – propone Pascucci – una forte iniziativa per modificare il Decreto Romani e superare questa fase difficile che rischia di avere contraccolpi sul futuro delle fonti rinnovabili. Il dramma del Giappone interroga tutti noi e, comunque la si pensi sul mix energetico del futuro, le fonti rinnovabili restano una scommessa che il sistema paese non può permettersi di perdere”.


Firenze

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