SAN QUIRICO D’ORCIA – «Auspico una mostra diversa, giovane ma profonda nelle sue motivazioni. L’invito ad esporre è rivolto all’artista, alla donna, alle sue capacità che hanno interessato galleristi e musei importanti».
Il maestro Carlo Pizzichini, direttore artistico di Forme nel Verde, spiega la sua scelta di affidare la 53esima edizione a Stefania Vichi, protagonista con la sua mostra ‘Comfort Zone’. Dal 20 luglio al 3 novembre, venti installazioni monumentali e sculture dell’artista emergono a Palazzo Chigi, Horti Leonini e centro storico, a San Quirico d’Orcia; nella Cappella di Vitaleta, a Bagno Vignoni, nel Parco della Val d’Orcia. Alcune opere a Palazzo Chigi dialogano con le sculture di studenti delle Accademie di Belle Arti e con una preziosa collezione privata di ceramiche antiche e moderne esposte al pubblico per la prima volta. L’inaugurazione, alle 18, Piazza della Libertà, sarà animata da una performance di danza site-specific, alle 21, nelle vasche romane di Bagno Vignoni.
Forme nel Verde 2024. Per la prima volta, protagonista è una donna: Stefania Vichi.
«Mi ha chiamato a presentare una sua personale ed un bel catalogo, a Perugia, durante la pandemia. Mi colpì la sua scelta di realizzare la mostra in quel periodo tragico, riuscendo a riunire, contingentata, tanta gente in cerca di nuove emozioni artistiche, liberatorie. A Forme nel Verde 2022, Horti Pacis, invitai Stefania. Partecipò con la grande installazione Take care, la performance, il capolavoro di danza in notturna agli Horti Leonini. La stima è continuata, fino ad offrirle il palcoscenico di Forme nel Verde 2024, con il parere del nuovo sindaco di San Quirico d’Orcia Marco Bartoli, suo ammiratore».
53 edizioni, la sua quarta direzione artistica: due record.
«Continuare l’organizzazione e tenere viva l’idea nel 1971 di Mario Guidotti, non è facile: un grande impegno per tutti, in primis per l’amministrazione comunale. Muoversi con l’arte contemporanea, scultura e installazioni, in un territorio protetto dall’Unesco e dalle Soprintendenze, è sempre più complesso. Difficile far capire che il dialogo rispettoso tra storia, natura e contemporaneità può essere l’alternativa alla conservazione a tutti i costi. Forme nel Verde si attesta come la mostra di scultura all’aperto più longeva. Le mie scelte sono basate sul focus del lavoro dell’artista, mostrando le sue opere diffuse non solo agli Horti Leonini, ma anche nel centro storico, a Palazzo Chigi, Bagno Vignoni, Vitaleta, …. La mia intuizione ha permesso il ritorno della ceramica a San Quirico d’Orcia, rivelando una storia vissuta più di 300 anni fa, quando il cardinale Flavio Chigi ne fece un centro manifatturiero d’eccellenza. Cerco di tenere attivo il filo che unisce Forme nel Verde agli studenti delle Accademie di Belle Arti, con un piede nel domani».
‘Comfort Zone’?
«L’artista è una pensatrice. A Forme nel Verde ha diviso il suo itinerario in Comfort zone, riguarda chi non si muove; la zona della Paura, per chi ha il coraggio di uscire dalla Comfort zone; con l’esperienza si realizza la fase di Apprendimento e dopo la Crescita. Stefania Vichi rappresenta questi concetti con sculture e installazioni. Forse faranno discutere: un modo per muovere le acque stagnanti».
Forme nel Verde ha dimostrato di recepire le sollecitazioni del tempo.
«Forme nel Verde è sostenuta da volontà che muovono l’orgoglio di tutto il paese. La Festa del Barbarossa, quella dell’Olio o del Libro, sembrano nate a sua misura. San Quirico sembra modellato per l’arte, la contemporaneità che si evolve. Il territorio e la sua gente hanno predisposizione e coraggio per condividere l’arte e le sue espressioni, anche le più provocatorie, con la vita di tutti giorni».